Regia di Aldo Baglio, Giovanni Storti, Giacomo Poretti, Morgan Bertacca vedi scheda film
Un film che vorrebbe rileggere temi vecchiotti sotto la lente attuale della crisi, e con il sorriso.
Dopo un'assenza prolungata dai grandi schermi, Aldo, Giovanni & Giacomo ritornano al cinema davanti e dietro la macchina da presa, e scrivono assieme a Valerio Bariletti, Pasquale Plastino e Morgan Bertacca (quest'ultimo regista con i tre) un film che vorrebbe rileggere temi vecchiotti (la ricerca di un riscatto personale, la labilità della ricchezza, il divario tra ricchi e poveri) sotto la lente attuale della crisi, e con il sorriso. Però il copione tende troppo a confondere comicità con farsa, infarcendo un canovaccio già poco accattivante di urli, capitomboli, lanci di ciabatte, rovinose partite a golf e citazioni cinefile nonsense (Quel che resta del giorno, Django Unchained). Lo scialbo risultato in effetti non raggiunge né lo spasso di Tre uomini e una gamba né l'intelligenza di La banda dei Babbi Natale, anche se racchiude una preziosa onestà di sentimenti: chiaro è il tentativo di porgere, tramite simboli (la squadra di calcio multietnica formata dai bambini, l'onnipresente furgoncino del kebab, Aldo in versione africana e azera), un messaggio a favore dell'integrazione razziale. Il trio si avvale di lodevoli comprimari, tutti abbastanza sprecati: Massimo Popolizio fa il prete, Giuliana Lojodice la madre di Aldo, Francesca Neri una broker e Giovanni Esposito un poliziotto.
Se mi lasci non vale di Julio Iglesias e il brano inedito Che abbia vinto o no di Emis Killa e Antonella Lo Coco completano le musiche di Marco Sabiu.
Film PASSABILE (5) — Bollino VERDE
VISTO al CINEMA
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta