Regia di Aldo Baglio, Giovanni Storti, Giacomo Poretti, Morgan Bertacca vedi scheda film
Un imprenditore investe un venditore abusivo in auto; gli propone un rimborso economico, ma nel giro di pochi giorni fallisce. Il riccone, con il suo maggiordomo, si trasferisce nell'umile appartamento del povero, che vive per giunta con la madre. Gran gag. Impossibile scongiurare il lieto fine.
Quattro anni di pausa cinematografica dal precedente La banda dei babbi Natale non sembrano essere serviti a granchè. Il ricco, il povero e il maggiordomo ci ripresenta un canovaccio banale e prevedibile, basato sui soliti, vecchi stereotipi insignificanti e sulle consuete dinamiche all'interno del trio comico protagonista. Non che sia poco, per intenderci: Aldo, Giovanni e Giacomo di per sè funzionano sempre a meraviglia, ma inseriti all'interno di una trama tanto blanda e dalla logica così poco presente, anche loro non possono fare più di tanto. E dire che, in fin dei conti, se la sono scelta loro: la sceneggiatura è firmata dai tre insieme a Pasquale Plastino, Valerio Bariletti e Morgan Bertacca, il quale figura accreditato anche come co-regista insieme ad AG&G. Il passo da una commediola come questa al cinepanettone vero e proprio è breve: mancano lo squallore e la volgarità gratuita, questo è vero, ma l'odore di stantio è ben presente e il vago tentativo di inserire la storia nella contemporaneità italiana (miseria, crisi, depressione) finisce puntualmente in burletta ridanciana. Così non va. Nel cast anche Giuliana Lojodice, Guadalupe Lancho, Massimo Popolizio, Chiara Sani, Rosalia Porcaro, Giovanni Esposito e, nei panni della bomba sexy (che dimostra di sapere rivestire ancora benissimo), Francesca Neri. 3/10.
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