Regia di Mario Sabatini vedi scheda film
Far west. A Rockspring tutti gli anni c'è l'usanza di eleggere un bambino come aiutante dello sceriffo per otto giorni. Ciò servirebbe a dimostrare quanto pacifica sia la città, che in realtà ribolle di scontri intestini fra mormoni e protestanti. Viene dunque eletto un bambino protestante e si trova subito a dover fare sul serio, perché un bandito appena evaso ha deciso di rapire una bambina mormona.
Non è il classico spaghetti western, questo Lo sceriffo di Rockspring, e probabilmente le note positive sulla pellicola potrebbero concludersi già qui. Non che sia un brutto film di per sé, intendiamoci, ma la penuria di mezzi e di idee traspare costantemente lungo l'arco dei circa ottanta minuti della sua durata; soggetto e sceneggiatura sono firmati da Elido Sorrentino e Gianni Luigi, il che la dice lunga: entrambi sono infatti alla prima prova di scrittura per il cinema, nonché all'ultima. E anche il regista Mario Sabatini, adeguatamente protetto qui dallo pseudonimo Anthony Green, licenzia con questo titolo la sua opera seconda delle cinque che girerà nel complesso della sua carriera: evidentemente non ha molta esperienza, ma neppure se ne farà tantissima in seguito, scomparendo nell'anonimato abbastanza rapidamente. Lo sceriffo di Rockspring è un western con protagonisti bambini, ma non esplicitamente un lavoro destinato al pubblico più giovane; persino il solitamente informatissimo Dizionario del western all'italiana di Marco Giusti fatica a reperire notizie su questa pellicola, soffermandosi sulle scelte di casting (sarebbe dovuto essere della partita anche Klaus Kinski, pare) e sulla maldestra direzione di Sabatini/Green. Gli interpreti realmente sulla scena sono Richard Harrison, Marina Morgan, Cosetta Greco, Donald O'Brien e Joseph Logan (alias Enrico Manera): limitato anche l'appeal sul pubblico. 2/10.
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