Regia di Bill Condon vedi scheda film
L'ineffabile talento investigativo di Sherlock Holmes ha lasciato, stranamente, un caso in sospeso: il celebre investigatore è, alla veneranda età di 93 anni, colpito da una forma di perdita della memoria, non continuativa, ma tuttavia terribile, perchè appanna certe cose che permetterebbero di ricordare ciò che serve. Ma l'amnesia è qualcosa che, forse, difende Holmes dal senso di colpa.... Bill Condon e Ian McKellen si ritrovano, anni dopo "Demoni e dei", in cui l'attore rivestiva una versione di James Whale, regista di "Frankenstein", personaggio reale, e qua invece impersona una celebre creatura di finzione: di "Mr. Holmes" è buona l'intuizione, non irreprensibile lo svolgimento, dato che la prima parte si innesca con fin troppa lentezza, ed apprezzabile la conclusione. Il rimpianto di aver seguito una vita intera sul filo della logica, quindi, ponendo una distanza con gli altri esseri umani, si fonde con la paura della solitudine: paradossale, ma sincero, che un uomo giunto molto vicino alla fine dei suoi giorni, comprenda l'importanza dell'empatia, e del non essere più soli. Condon confeziona una pellicola-disgressione su un eroe della letteratura, e del cinema, particolare e tanto intelligente quanto distante, sfrangiandone l'alterità, e dipingendolo vulnerabile e scettico su se stesso: peccato che non indovini sempre la tonalità giusta da dare a una pellicola più interessante che riuscita. Bravissimi, ma è per loro consueto, Ian McKellen e Laura Linney.
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