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Mr. Holmes - Il mistero del caso irrisolto

Regia di Bill Condon vedi scheda film

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La recensione su Mr. Holmes - Il mistero del caso irrisolto

di Xoanon
6 stelle

Più che un giallo, una rappresentazione (non direttamente ispirata da Conan Doyle) di un Holmes anziano che va oltre il personaggio stesso per fare una riflessione sul tempo, sulla memoria, sulle scelte, senza risultare pesante o retorico.

Se qualcuno crede di andare a vedere un giallo, un tipico film appunto alla "Sherlock Holmes" (tralasciando i due film d'azione interpretati recentemente da Robert D. Junior, che trovo davvero ridicoli se non squallidi: a mio avviso non sono neanche da annoverare nel filone dedicato a Holmes, avrebbero fatto meglio a cambiare il personaggio protagonista senza utilizzare il nome del famosissimo detective come furbata per attirare spettatori, ma non voglio andare fuori tema) si sbaglia, si tratta infatti solo in minima parte di un giallo ma soprattutto è un drammatico, se si vuole attribuirgli un etichetta di genere. Holmes è anziano, si è ritirato molti anni prima, Watson non c'è più, ed egli si è spostato da Londra in campagna ad allevare api e ricordare il passato: insomma, ad invecchiare. Gli fanno compagnia una governante che non lo comprende fino in fondo, e soprattutto un ragazzino, figlio della governante, che ha con l'ormai ex detective un rapporto bello e particolare.

Il film si sviluppa attraverso due temi principali che s'intrecciano: il primo è proprio il rapporto con il ragazzino, che vede in Holmes un mito e ne ravviva le giornate sia spronandolo con la sua giovinezza evitando che si lasci andare ad una cupa disillusione e cinismo (dovuti anche ai problemi derivanti dall'età avanzata, sebbene sia sempre una mente brillante che di quando in quando torna a colpire con le sue famose intuizioni), sia seguendolo nelle sue attività giornaliere come appunto l'allevare api, facendogli da apprendista e assistente e dandogli un motivo per continuare ad interessarsi alla vita, senza lasciare che si abbandoni alla solitudine. Il secondo tema è un ossessione quasi repressa da Holmes riguardante il suo ultimo caso, che, come si evince dal titolo, non ebbe gli esiti consueti raccontati da Watson. Parlo di ossessione in quanto Holmes vive con grande rimpianto quella esperienza, che di quando in quando riemerge, con la consapevolezza di non poter più cambiare il corso degli eventi e il dubbio di come sarebbero potute andare le cose se avesse agito diversamente.

Così il film procede attraverso il racconto della vita attuale dell'ormai ex detective e svariati flashback riguardanti quell'ultimo caso, che viene svelato pian piano.

Come dicevo all'inizio non è definibile come un giallo, ma questo non significa deludere le aspettative dello spettatore in quanto la figura di Holmes è comunque tracciata con efficacia, coerentemente con l'avanzare dell'età, la storia è godibile (con un pizzico di malinconia) e ben scritta, inoltre il film può contare sulla grande interpretazione del grandissimo Ian McKellen.

Personalmente ritengo che il tema di fondo sia una riflessione sul tempo, sui ricordi, sulla consapevolezza di sè e delle proprie scelte, su cosa è e su cosa avrebbe potuto essere, sui rapporti umani (passati e presenti) senza tuttavia risultare pesante o cupo.

Consigliato.

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