Regia di Bill Condon vedi scheda film
Già dal titolo il nuovo film di Bill Condon vuole prendere le distanze dalla più celebre e moderna incarnazione televisiva del noto investigatore di Baker Street. Peccato, non sarebbe stato male farsi un po' inspirare dallo stile così vivace e innovativo della serie di Steven Moffat.
Lo Sherlock di Condon è anziano, fiacco e malato. Fa di tutto pur di apparire antipatico e si lamenta in continuazione. Solo il piccolo Roger si rifiuta di accettare questa sua nuova versione. Ha imparato a conoscere il detective grazie ai racconti del fu dottor Watson e con la testardaggine di un bambino si rifiuta di accettare che il suo eroe possa essere sparito per sempre.
Devo ammettere che mi aspettavo qualcosa di meno convenzionale dal Bill Condon di "Demoni e Dei". La sceneggiatura chiaramente è impeccabile, come ci si aspetterebbe da un qualsiasi racconto di Sir Arthur Conan Doyle adattato da un premio Oscar, e lo stesso Ian McKellen, qui alla seconda collaborazione col regista, è mostruosamente enorme. Forse a memoria mia addirittura la sua migliore interpretazione drammatica.
Tutto sommato l’ho molto apprezzato, ma mi aspettavo un film più grintoso o che perlomeno pretendesse di dire l'ultima parola sulla questione, e non solo "un'altro caso di Sherlock Holmes".
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