Regia di Bill Condon vedi scheda film
Un film è un lavoro di squadra, un attore per quanto sia grande non sempre riesce a garantire un risultato finale pienamente soddisfacente. Ian McKellen interpreta settantaseienne uno Sherlok Holmes novantatreenne, il film è triste, cupo, intriso di morte, consigliabile solo a chi non abbia ancora raggiunto la menopausa o l'andropausa, altrimenti molto facilmente avrà un effetto depressivo. Non è un vero Conan Doyle, il libro da cui è tratto è del 2005 di Mitch Cullin, uno scrittore cuculo che invece di creare un proprio personaggio, va a fare le uova nel nido di un altro scrittore. La narrazione a tratti è eccessivamente lisergica, viene dato troppo spazio alla demenza che sta aggredendo il protagonista, di molto positivo ci sono le scenografie, soprattutto verso la fine, la costa meridionale dell'Inghilterra è unica. Si può vedere, ma se non si vede, non si perde niente.
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