Regia di James Kent vedi scheda film
Che cosa assurda e contraddittoria è la guerra. Si mandano giovani ad uccidere altri giovani, definiti nemici, che, se feriti,bisogna salvare! Odiarsi prima per far pace dopo! Un massacro per tutti: giovani,figli,padri fidanzati e mariti.
In sintesi questo bel film, nel narrare e far vedere le atrocità del conflitto della prima Guerra Mondiale,durata appena tre anni ed in cui morirono 4.000.000 di militari e 3.150.000 civili,fa rivivere la vita della scrittrice Vera Mary Brittin. Una splendida figura femminile della Gran Bretagna, illuminata dall’amore per Roland Leighton,non meno che per la famiglia e la Patria,il fratello Edward e gli amici. Appassionata nello studio delle lettere, scrittrice e poetessa in erba, ad appena 22 anni, nel fior fiore della giovinezza, quando il mondo è rosa,abbandona tutto e tutti per diventare infermiera prima in ospedale e dopo al campo, là dove la vita è soltanto rosso sangue per i feriti e i mutilati, nera per la morte sempre presente,pronta a portarsi un corpo inerme,senza più un’anima. Markus Zusak,autore del libro “Storia di una ladra di libri”,da cui l’omonimo bel film, scrive : “La guerra è la migliore amica della morte. Tanti esseri umani. Tanti colori. Dentro,mi inquietano. Perseguitano i miei ricordi. Li vedo negli alti mucchi,tutti l’uno sull’altro”.
La morte si fa strada,”rigida,inflessibile”. Chi l’ha cercata, chi l’ha provocata se on la stupidità dell’uomo? Ed aggiungo: dicono che aggredisco nel sonno pur di averla vinta. Non è così, in genere sono provocata, non sono io che voglio le guerre, le tempeste, i terremoti, i tsunami. Vedo come precipitano gli aerei,come deragliano i treni, come affondano le navi, ma cosa avrei potuto fare per impedire la scelleratezza dell’uomo? sono lì impotente, volente o nolente a far il mio compito.
Vera,un’ eroina che vivendo il dolore degli altri, anche dei nemici tedeschi che deve soccorrere e veder morire,vive anche il suo, anzi i suoi dolori per le perdite dei suoi sogni. Tutto svanisce e muore come una violetta strappata alla terra.
Un film tanto atroce quanto delicato. Immagini e fotografie da sogno, con la stessa purezza che accompagna tutti i protagonisti nati per vivere,non per morire, ed immagini terribili,strazianti con centinaia di morti stesi ed allineati per terra, mentre altre centinaia sono sotto le tende,improvvisati ospedali da campo, per esalare l’ultimo respiro,o salvarsi, non senza aver sacrificato, tanto spesso, parte del proprio giovane corpo: una gamba,un braccio, un occhio e…. Sarà la scrittrice Vera Brittain a raccontare tutto ai posteri nel bel libro “Generazione perduta”, pubblicato nel 1933, che non è servito ad evitare la Seconda Guerra Mondiale, un ancor più terribile conflitto con decine di milioni di morti.
Il dialogo è accompagnato da tante belle citazioni e brani poetici che bisogna ascoltare dalla voce di Alicia Vikander,che interpreta benissimo la parte di Vera, e da Kit Harington,nella parte di Roland Leighton. Validi gli altri interpreti sebbene non ricoprano parti essenziali,compresa Emily Watson e nelle vesti della madre di Vera e di Edward(Taron Egerton). Chibar22@libero.it
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