Regia di Steno vedi scheda film
Totò e Aldo Fabrizi, ancora insieme per una commedia divertente, a tratti scoppiettante. La bravura dei protagonisti e il mestiere di Steno ci restituiscono un film che funziona benissimo.
Il commerciante Antonio Pezzella (Totò), poco avvezzo al pagamento delle tasse, riceve la visita del finanziere Fabio Topponi (Aldo Fabrizi). Vista la sua condizione di penosa evasione, su suggerimento del consulente fiscale di quest’ultimo (Luis de Funès), il cavalier Pezzella decide di ingraziarsi il maresciallo Topponi, con regali e vari gradi di servilismo, nonché con tentativi di corruzione più o meno velati.
Il rapporto manicheo tra evasione impunita e indefesso senso del dovere è l’escamotage per metter su un duello a colpi di bravura tra due dei comici più in forma del periodo. La relazione scoppiettante, vitale e ondivaga tra Totò, un commerciante con una certa filosofia sulla tassazione, e Fabrizi, un maresciallo vecchio stampo intransigente e incorruttibile, è la spina dorsale di un film frizzante e dai momenti di divertimento di una dimensione tutt’altro che grossolana. Terzo incomodo il fuoriclasse francese Luis de Funès, il commercialista inetto e buffo, che fa da ago della bilancia ma che attizza anche gli animi e acuisce le situazioni, in un cortocircuito di comicità che viene mediata con gran mestiere da Steno.
Il film ha una sua compattezza e la sceneggiatura regge bene l’urto di due mostri sacri della nostra comicità, che si incanalano bene nel registro degli scontri, delle scintille, delle baruffe in cui le caratterizzazioni agli antipodi fungono da detonatore. Un film spassoso che conferma come accaduto già altrove (“Guardie e ladri”, “Totò, Fabrizi e i giovani d’oggi”) che la coppia funziona ed è equilibrata (chi è la spalla di chi?), senza che nessuno snaturi la propria fisiologica vis comica.
Carmine Cicinelli
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