Regia di Barry Levinson vedi scheda film
The Humbling
Fino a che punto vi fareste umiliare?
Accettereste di fare la pubblicità di un parrucchino? Accettereste di essere messi da parte, nonostante un grande talento, solo perché decaduti fisicamente?
Accettereste di fare l’amore con una giovanissima lesbica con 40 anni di meno e dimostrarvi impotente?
Queste sono solo alcune delle umiliazioni a cui va incontro Al Pacino, in una performance indimenticabile, sempre superiore non solo agli altri ma persino a se stesso, nel film The Humbling, diretto da Barry Levinson, presentato a Venezia.
Tratto da un romanzo diPhilip Roth del 2009, il film narra la storia della vita di un attore sessantacinquenne, Simon Axler, Al Pacino che, in crisi personale, con la recitazione, con la vita in generale, si risveglia da un torpore lavorativo e da una depressione latente, attraverso l’amore verso Greta Gerwig, una giovane insegnante universitaria che si dichiara inizialmente lesbica.
Decadenza, umiliazione sono alcuni dei temi pressanti a cui si è sottoposti nella riflessione. A questi si aggiunga l’amore tra due anime, seppur di età diverse e non compatibili sessualmente, ma con l’amore per il teatro, la letteratura, la cultura in comune. Nel film si alternano quindi divertenti gag a momenti tragici, che fanno pensare alla vecchiaia, alla solitudine, alla decadenza con nuove prospettive.
In un set elegante, con bei costumi e spazi chic, infarcito di eloquenti citazioni shakesperiane, il film nasconde un finale a sorpresa che ulteriormente indaga sul ruolo tra realtà e finzione, tra apparire ed essere, in sostanza la base di un grande attore.
Come definitivamente lo è Al Pacino, con o senza parrucchino!
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