Regia di Harold Becker vedi scheda film
Una interessante lettura dell'identità da superpotenza degli USA che, attraverso l'esaltazione dello strumento militare, crea giovani natural born killer. "I bambini sono il seme" per un esercito invincibile, una frase degna di Goebbles che il regista mette in bocca ad un giovane, educatissimo cadetto. Dietro alle parate e ai lustrini, il film ci svela chi siamo, in una società basata sulla forza bellica - nel 1981 si era ancora in piena guerra fredda. Se ne rende conto il Colonnelle Kerby, sempre più estraniato da un sistema cui appartiene e di cui sostiene la conservazione: "Un soldato? No dannazione, io sono un soldato con l'unico obiettivo di ogni soldato: restare vivi in situazioni dove non è affatto semplice farlo. Ma tu amico, tu ami la morte. Sì, conosco il tipo. Diciassette anni e qualche figlio di puttana ti ha fatto innamorare della morte. Qualcuno ti ha venduto l'idea che morire per una causa è, oh, così romantico. Bene, questo è il peggiore tipo tra tutti i tipi di stronzate che ci sia. Morire è solo una cosa: brutto. Non verificarlo di persona, ti prego". Un perfetto, inappellabile, esame di coscienza.
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