Regia di Paul Verhoeven vedi scheda film
In un futuro prossimo, un operaio tormentato dal sogno ricorrente di andare su Marte decide di regalarsi un’esperienza di viaggio virtuale: apprende così di essere una spia e di essere stato riprogrammato mentalmente per una nuova esistenza. Lo spunto è vagamente hitchcockiano, con un protagonista inconsapevole che si trova al centro di un complotto più grande di lui. Lo svolgimento è una baracconata fracassona e abbastanza divertente, con inseguimenti, sparatorie e tonnellate di cadaveri. Poteva essere sviluppato meglio il tema dell’incertezza fra sogno e realtà, che emerge ogni tanto (in particolare nella scena in cui ricompare la moglie doppiogiochista per cercare di convincere il marito di trovarsi all’interno di un mondo immaginario) per poi essere declinato in toni sbarazzini nell’ultima scena (“E se fosse veramente un sogno?” “Allora sbrigati a baciarmi prima che ci svegliamo”). Peraltro l’aspetto più fantascientifico della vicenda è che un tizio a letto con Sharon Stone faccia sogni erotici su una bruna; ma è un pensiero che sembra non avere nemmeno sfiorato gli addetti al casting.
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