Regia di Raoul Walsh vedi scheda film
Florida, 1840: un drappello di soldati compie una spedizione per distruggere il forte dove i contrabbandieri spagnoli immagazzinano armi da vendere ai Seminole; ma al ritorno, per sfuggire all’inseguimento, i nostri devono attraversare duecento miglia di territorio paludoso. Spettacolone avventuroso, dalla confezione tirata a lucido ma con un’estetica che oggi appare molto ingenua: Gary Cooper fa l’eroe tutto d’un pezzo, e i Seminole sembrano voler seguire alla lettera le istruzioni date da Umberto Eco in Come fare l’indiano (“Non attaccare mai subito: farsi notare da lontano con qualche giorno di vantaggio emettendo visibili segnali di fumo [...] Non attaccare mai di notte quando i coloni non se lo aspettano. Rispettare il principio secondo il quale l’indiano attacca soltanto di giorno”). Va un po’ meglio quando vengono fuori i moventi nascosti dei personaggi: ossia la rabbiosa ossessione dell’ex prigioniera liberata, che sogna solo di tornare a Savannah per vendicare la morte del padre, e la pacata ragionevolezza del capitano, che ha rinunciato a vendicare la morte della moglie.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta