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Tamara, figlia della steppa

Regia di Jacques Tourneur vedi scheda film

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La recensione su Tamara, figlia della steppa

di DeathCross
7 stelle

Film del 1944 targato RKO e diretto dall'esperto regista horror Jacques Tourneur (suoi i classici "Cat People" e "I Walked with a Zombie"), "Days of Glory" segna il debutto per Tamara Toumanova e Gregory Peck. Insieme ad altri film hollywoodiani del periodo (tra cui, restando nella RKO, "The North Star") si propone un'immagine alquanto positiva degli allora alleati sovietici, attirandosi così, dopo la fine del conflitto mondiale e l'inizio della guerra fredda, sospetti vari (soprattutto durante il maccartismo) e subendo un processo di 'sepoltura storica' negli Usa intenti a fingere di aver sconfitto da soli il nazismo o perlomeno senza l'aiuto comunista.
Pur cadendo spesso nella retorica (sia bellica sia sentimentale, non senza forzature e forse anche cliché) ed evitando di tirare in ballo le idee sovietiche, questo "Days of Glory" è un buon se non ottimo filmdi guerra che, oltre a mettere in luce l'intervento russo e la forte componente popolare (più che militare) nel fronte partigiano sovietico, propone interessanti spunti di riflessione esistenziale sulla futilità della guerra e l'importanza della lotta per la libertà, specialmente quando il nemico non è solo un generico 'invasore straniero' ma un'ideologia totalitaria precisa come il nazismo.
Molto buono il cast, che infonde credibilità e spessore a personaggi tutto sommato 'tipizzati', ottima la fotografia in bianco e nero di Tony Gaudio e attenta la regia di Tourneur. Ci starebbe rivederlo, possibilmente senza i sottotitoli italiani dell'edizione da me recuperata in biblioteca che, quasi certamente, si rifanno al doppiaggio, rinominando alcuni personaggi tra cui Nina, trasformata in Tamara come l'interprete (da cui il titolo 'nostrano' "Tamara figlia della steppa", che oltre a non avere un cazzo a che fare con l'originale "Days of Glory" crea a mio avviso false aspettative sulla protagonista femminile) e non citando praticamente mai esplicitamente il termine 'nazismo' (i nemici sono indicati semplicemente per la loro nazionalità tedesca).

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