Regia di Pasquale Squitieri vedi scheda film
A essere sinceri, Atto di dolore è meglio di quanto si potesse credere prima di vederlo. Un film di Squitieri, non esattamente un acuto osservatore sociale e altrettanto distante da posizioni progressiste, che tratta da vicino il problema della tossicodipendenza in una delle sue forme peggiori, più esasperate e più lancinanti: quella da eroina. C'era da aspettarsi lo sfacelo, invece la pellicola "si lascia guardare" e riesce anche, di tanto in tanto, a sembrare sufficientemente credibile e meno bigotta e moralista a oltranza di quanto preventivabile. La sceneggiatura è firmata dallo stesso regista insieme a Sergio Bianchi e Nanni Balestrini; non brilla di sicuro per profondità psicologica, ma almeno evita di calcare a spron battuto gli stereotipi più beceri sul 'drogato' e, anzi, concede al personaggio del protagonista eroinomane la dignità di essere umano ferito e incapace di reagire. Pecca invece maggiormente, la scrittura, sul fronte della madre, interpretata dalla moglie del regista Claudia Cardinale, una figura meno consistente, meno credibile, più che altro funzionale alla storia e alle vicissitudini del figlio. Nei cui panni c'è Karl Zinny, mentre nel resto del cast troviamo anche Bruno Cremer, Fabio Traversa, Claudio Spadaro e un tris di attori giovani ancora più o meno distanti dalla fama futura: Giulia Boschi, Enrico Lo Verso e Gabriele Muccino (!). Finale eccessivo (e pure girato maluccio), ma va apprezzato il coraggio di non chiudere con il lieto fine una storia su argomenti tanto gravi. Squitieri proseguirà la carriera lavorando sempre più di rado e quasi sempre per la Rai. 3,5/10.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta