Regia di Anthony C. Ferrante vedi scheda film
Terribilmente artigianale, orrendamente pazzesco, veloce e ansiogeno q. b., questo film merita un pomeriggio domenicale privo di impegni e pieno di pigrizia. Stavolta, nessuna cortesia all'uscita: sceneggiatura inutile, dialoghi vuoti di senso, effetti speciali sballati, fotografia piatta, colonna sonora banale e soprattutto attori inetti e inerti, inespressivi, bestialmente inadeguati. Stavolta, nessun tentativo di rendere il film diverso da quello che è, ovvero una stronzata puramente commerciale che nega l'essenza stessa del cinema ma...c'è un ma, si! La comicità non del tutto involontaria e l'azione tirata all'estremo sono in grado di amalgamare l'inutile impianto del film in un meraviglioso e appassionante maeltrom di scene epocali che converge nel capolavoro tutto proud and glory del finale, così intriso di quell'ironica autocritica che solo gli statunitensi sanno esprimere. Perciò, quando Fin si autoproclama nuova Statua della Libertà in una New York invasa dagli squali che resiste meglio di LA alla devastazione, il cerchio si chiude attorno ad un immagine oleograficamente sardonica degli Stati Uniti d'America sempre armati per combattere l'invasore che ormai ha stancato ma che, in questo film, viene talmente svuotata di contenuti e significati da cristallizzarsi in un topos cinematografico degno del miglior prodotto di genere. Dopo Sharknado 2, l'horror-disaster potrà solo reiterare!
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