Regia di Oliver Stone vedi scheda film
Voci nella notte, dolorose e disperate. Sintomo di un vuoto morale non solo di Dallas ma di tutta l'America. Barry Champlain è perfettamente cosciente di questo. Nella sua imperfezione, sintesi del classico "eroe" dei film di Stone, cerca di provocare e scuotere il vuoto che lo circonda. Irride, insulta ma il vuoto rimane lì, implacabile nella sua deriva. E da questo vuoto il dj nè è risucchiato, incapace di dare un contributo a tutte le contraddizioni che lo circondano e che lo caratterizzano.
Le voci, da anime disperate diventano audience su cui il protagonista vomita la sua frustrazione, perchè in fondo, anche odiato, saranno sempre lì ad ascoltarlo. E' il film più disperato di Oliver Stone, bravissimo nel trasformare una trama dalle solide basi teatrali in un perfetto meccanismo cinematografico, andando fuori dagli spazi claustrofobici dello studio radiofonico. A quasto va aggiunto la performance mostruosa di Bogosian, capace di regalare un personaggio così contraddittorio come il suo pubblico, ma ancora con un briciolo di umanità. Il suo monologo disperato verso la fine del film è uno dei migliori che personalmente ho visto su grande schermo. Forse non sarà il miglior film di Stone oppure tra quelli più citati, ma sicuramente quello che preferisco.
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