Regia di Claude Chabrol vedi scheda film
L'amore e la morte, nulla di più antico - e basilare in qualsiasi romanzo - sorregge questo thriller a sfondo sentimentale di Chabrol. Bravi i due interpreti, volendo scegliere colpisce di più la gelida, ma piena di vita Audran, sorridente ed egocentrica preda impossibile, sebbene sia meglio tratteggiato il Popaul di Yanne (ma è normale rimanere più impressionati dalla vittima che dal carnefice); la storia è dello stesso regista e, pur nel suo quasi-minimalismo di situazioni e personaggi, rende perfettamente l'idea dell'asimmetria fisiologica di qualsiasi rapporto che oltrepassi l'amicizia. Popaul è sì carnefice, ma anche vittima (di un padre violento, di 15 anni di esercito e guerra); Hélene è sì vittima, ma anche carnefice (nei confronti del non corrisposto Popaul): i ruoli si confondono e questa è un'altra prerogativa delle storie d'amore. 6/10.
Lui è un macellaio che ha trascorso 15 anni nell'esercito, con il perenne incubo della guerra; lei una maestrina elementare sicura di sè e solitaria per un'antica delusione d'amore. Si frequentano, ma presto lui capisce di non poter essere ricambiato ed una scia di cadaveri misteriosi comincia a svilupparsi attorno al paese...
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