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Il tagliagole

Regia di Claude Chabrol vedi scheda film

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claudio1959

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Il tagliagole

di claudio1959
10 stelle

“Il sangue ha sempre lo stesso odore, umano o animale che sia”

locandina

Il tagliagole (1969): locandina

Stéphane Audran, Jean Yanne

Il tagliagole (1969): Stéphane Audran, Jean Yanne

Stéphane Audran, Jean Yanne

Il tagliagole (1969): Stéphane Audran, Jean Yanne

Stéphane Audran

Il tagliagole (1969): Stéphane Audran

Jean Yanne, Stéphane Audran

Il tagliagole (1969): Jean Yanne, Stéphane Audran

Il tagliagole Francia/Italia 1970 la trama: Hélène David, insegnante di scuola elementare e Popaul, macellaio si conoscono ad un matrimonio in un piccolo borgo Trémolat e diventano amici. Una catena di omicidi di giovani donne sconvolge la tranquillità del paese. Quando Hélène, durante una gita con i suoi alunni, rinviene il cadavere di una donna e trova accanto al corpo lo stesso accendino che aveva regalato a Popaul, comincia a sospettare dell’uomo. La recensione: Il tagliagole (Le Boucher) è un film scritto e diretto da Claude Chabrol e interpretato da Stéphane Audran e Jean Yanne. Prodotto da Les Films La Boétie, Euro International. Direttore della fotografia Jean Rabier un colore reso vivo e lucente. Aiuto regista del film è Claude Zidi che mi regalato due bellissime visioni: Cinque matti al supermercato (Le grand bazar) (1973) il + bel film comico della mia vita e Il commissadro (Les ripoux) (1984) con una delle più belle interpretazioni di Philippe Noiret nel ruolo del commissario. Le riprese del film sono state effettuate nel paese di Trémolat, nel Périgord, e nelle grotte di Cougnac nei Midi-Pyrénées. La colonna sonora del film contiene la canzone Capri petite île di Dominique Zardi, che viene cantata nello splendido piano sequenza iniziale nel banchetto nuziale, sono dieci minuti da antologia, con la mdp di Claude Chabrol che ci regala scene corali superbe e primi piani eccellenti, in pochi fotogrammi già ci rivela i caratteri dei protagonisti principali della storia Hélène interpretata da Sthepane Audran l’insegnante e Popaul interpretato da Jean Yanne il macellaio. Per capire questo straordinario film di Claude Chabrol bisogna dimenticare l’assurda traduzione fatta dal distributore italiano”Il tagliagole” ed invece concentrarsi sul titolo originale “Le Boucher”. Il titolo francese vuole essere ambiguo, poiché il mestiere di Popaul macellaio ha una doppia e significativa valenza prettamente da giornalisti di cronaca nera che descrive chi commette questi terribili crimini su donne indifese macellai. Questa non è la classica cronistoria americana sul sadismo di un serial killer classico, che taglia le gole, ma la semplice storia tra un uomo che fa di mestiere il macellaio e su di una insegnante. Nel prologo un bel matrimonio alla Eric Rohmer in pochi giorni finito a causa del delitto subito dalla sposa, che si tramuta in un funerale. Il clima creato da Chabrol e la descrizione della vita di provincia francese mi ha ricordato il cinema di un altro grandissimo Henry George Clouzot ed anche per le scene finali altamente thriller Alfred Hitchcock, con il ritrovamento dell’accendino regalato per il compleanno dalla maestra al macellaio, le porte e le serrande abbassate. Tutto il film ruota in modo sinistro tra queste due persone sole e quindi solitarie. Per tutto il film si danno del lei in modo rispettoso, però ad un certo punto riemerge il passato oscuro e terribile di Popaul reduce dalla guerra d’Algeria, dove si è abituato al sangue ed alle morti seriali. Hélène invece è reduce da un amore durato dieci anni finito male, che le ha lasciato ferite profonde nell’anima e non vuole per questo motivo innamorarsi di nuovo, però in ogni caso un sentimento sboccia lo stesso inevitabilmente, ma Hélène non lo farà emergere, anzi lo farà soffocare. Le donne uccise nel film, stranamente non sono state seviziate e violentate. Il commissario esclama ad un certo punto una battuta di quelle che rimangono impresse: “Non c’è stato abuso sessuale, strano”. Le indagini restano sullo sfondo, così come i gossip del paese e le ardite congetture, perché si sa quanto può essere alta la morbosità di un piccolo paese, dove tutti si conoscono. Stéphane Audran recita in modo mostruoso il ruolo di Hélène, meritevole di un importante premio al Festival di San Sebastián, Concha de Plata alla migliore attrice. Anche Jean Yanne nel ruolo del macellaio è bravissimo, che attore di gran pregio ed ho un ricordo di lui molto dolce in un film visto nella mia adolescenza I cinesi a Parigi (Les chinois à Paris) del 1974 da lui diretto. Il finale del film lo eleva a capolavoro, gli ultimi venti minuti fino al finale in ospedale, non si possono raccontare, ma viverli e capire che visioni come “Il tagliagole”, fanno la differenza nello spettatore appassionato al GRANDE CINEMA e un regista come Claude Chabrol con la sua unità di stile asciutto ed inconfondibile ha un posto tra le figure che hanno fatto la storia della settima arte. Interpreti e personaggi Stéphane Audran: Hélène Jean Yanne: Popaul Antonio Passalia: Angelo Pascal Ferone: Père Cahrpy Mario Beccara: Leon Hamel William Guérault: Charles Roger Rudel: ispettore Grumbach

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