Regia di F.W. Murnau, Robert J. Flaherty vedi scheda film
VOTO 10/10 Bellissimo film, poetico e straziante, una delle vette del cinema muto (girato senza dialoghi ma con l'accompagnamento della colonna sonora). Murnau vi raggiunge una semplicità di espressione e una genuinità indimenticabili: come in "La terra trema" o "L'albero degli zoccoli", tutti gli attori sono non professionisti scelti fra gli abitanti delle isole polinesiane dove fu girato, ma il risultato non ne risente affatto. Molte le sequenze memorabili, come il corteggiamento di Reri da parte di Matahi durante il ballo, la proclamazione del Tabù su Reri, la pesca subacquea di Matahi, la fuga dei due amanti e l'inseguimento finale della barca dove Hitu ha ripreso Reri, con la morte di Matahi. Il film concilia l'interesse etnografico con la poesia di una vicenda d'amore contrastato che ricorda Romeo e Giulietta, ma queste due linee narrative non entrano in contrasto, si fondono armoniosamente. Qualcuno sostiene che vi sarebbero troppe concessioni al folclore polinesiano, ma a me sembra che anche questi elementi aggiungono pathos e forza espressiva alla vicenda. E' un'opera che richiederebbe un'analisi approfondita, anche per la studiata composizione delle immagini all'insegna di un forte plasticismo e dinamismo che si oppone alla staticità tipica delle opere del muto, ma che, nonostante ciò, ha un valore universale e può essere compresa da tutti. Commovente e indimenticabile come può esserlo un poema intensamente tragico sui temi dell'ineluttabilità del destino e della necessità del sacrificio personale per restaurare un ordine violato. Purtroppo fu l'ultimo film di un genio del cinema, che avrebbe potuto dare ancora tantissimo alla settima arte.
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