Regia di Jaco Van Dormael vedi scheda film
Chi lo aveva già visto ne parlava solo bene in giro e tutte le recensioni erano un fiorire di complimenti ed apprezzamenti. Ma c'era un problema logistico. Il film a Modena non era proiettato in una multisala e il sottoscritto ormai frequenta solo i multiplex per un motivo semplicissimo di comodità, disponendo essi di ampi parcheggi (e io per asvariati motivi non posso più permettermi lunghe camminate per accedere al centro). Ma in questo caso ho fatto un'eccezione per una serie di congiunture favorevoli. Ed è stata una fortuna, una specie di miracolo, che io sia stato messo nelle condizioni di poterlo vedere. Il film è una bomba assoluta di tutto. Dialoghi, sceneggiatura, fotografia, recitazioni. commento sonoro. Tutto da 10 e lode. E guardate che non ci si annoia nemmeno per un secondo. Per dire: pur essendo elegante e raffinato non è certo uno di quei film da festival (e che vincono premi) che solitamente propongono l'equazione ricercatezza = pallosità. Per niente. Si tratta di un lavoro che CONQUISTA l'attenzione e l'amore del pubblico, evidenziando -appunto- con quanta attenzione e quanto amore Thomas Gunzig e Jaco Van Durmael (che ne è anche il magnifico regista) ne abbiano scritto la sceneggiatura. Personalmente sono uscito dalla sala estasiato e sentivo che il mio giudizio era ampiamente condiviso da tutti i presenti, E aggiungo che fin da subito questa meraviglia fa già parte della lista dei film della mia vita. Vicenda originalissima, scritta (mi si perdoni la bizzarria) da Dio. Poi il giusto equilibrio (sottolineato sovente da scelte musicali classiche perfette) tra il drammatico, l'umoristico e il malinconico. Non la si poteva realizzare meglio di così, tale armonia tra le varie anime dell'opera. Il film è ancora in circolazione in poche sale: correte a cercare dove è in programmazione, perchè perderlo sarebbe un peccato inestimabile per chiunque ami un cinema non volgare e non banale. Tralasciando i personaggi (tantissimi) di contorno, mi limiterò a dire che il film parte inquadrando la "fabbrica" che costruisce le sorti del mondo. Queste ultime (ahimè) sono affidate ad un dio frustrato e malmostoso che letteralmente gode nel farci stare male, nel metterci alla prova e nel procurarci solo sofferenze. E badate che il ragionamento è (sempre in termini ovviamente di fiction) credibilissimo, e riflette paro paro quel che la religione cattolica ci ficca in testa fin da bambini al catechismo, vale a dire che SIAMO NATI PER SOFFRIRE. (tradotto in volgare: "mai 'na gioia"). E dio (acidissimo!|!) genera le sorti dell'universo stando rifugiato (solo e isolatissimo) nella sua stanza dove invia gli input agli uomini della terra attraverso un vecchio pc. Convivono con lui, ma complici involontari e silenziosi nonchè obbedienti, la moglie super remissiva e tristissima e la figlia adolescente, la quale è poi la vera protagonista del film, perchè osa ribellarsi allo stronzissimo padre e dare una svolta a questo pessimo andazzo. Poi in casa a dire il vero c'è anche il fratello di questa ragazzina ribelle (ovviamente è Gesù, ma lui è presente in una forma bizzarra che ora non posso rivelare). Insomma, la giovane EA (questo il suo nome) organizza un piano di fuga e cala sulla Terra degli Uomini. Ed è solo la partenza di un film articolatissimo e composto di vari episodi, ciascuno dei quali aggiunge a quest'opera corale un nuovo personaggio. Fino ad un finale scintillante che non lascia di certo deluso lo spettatore. Sarei imbarazzato ad utilizzare il termine capolavoro, ma voglio seguire ciò che mi dice il cuore e allora sì, è un capolavoro (di leggerezza, di malinconia, di romanticismo, di tenerezza, di dolente realismo mescolato a sapori di fiaba moderna e a suggestioni letterarie.ed estetiche). Voglio segnalare l'importanza della citazione eseguita nei confronti del grande Charles Trenet, il cui capolavoro "La Mer" assume qui un ruolo determinante. I personaggi che entrano in scena all'avvicendarsi di ogni nuovo capitolo sono stati scritti in maniera esaltante, tanto che ognuno di loro potrebbe autonomamente interpretare un singolo film a lui dedicato, tanta è la RICCHEZZA e le SFUMATURE con cui detti ruoli sono stati costruiti. Ci si affeziona da morire a questi personaggi (io per esempio mi sono innamorato della ragazza senza un braccio, curiosamente somigliante a Paola Turci). Ma tutti gli attori sono da standing ovation, immensi, nessuno escluso, adulti e bambini. Tutti toccati da uno stato di Grazia. E volendo essere coerente con questo assunto, non intendo nominare nessuno degli attori, perchè farei un torto a chi potrebbe restarne fuori. Il tema centrale è di quelli da far tremare le vene ai polsi: quanto il Libero Arbitrio degli uomini sia condizionato dal Senso di Colpa istigato da una Religione probabilmente ottusamente colpevolizzatrice. Ecco. E da non trascurare un'altra deriva di quest'opera, che tra le sue pieghe ci mostra una soluzione al caos dell'umanità: affidarne il destino in mano alle Donne. Film immenso.
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