Regia di Jaco Van Dormael vedi scheda film
un film che ho trovato molto triste, che si fa "tollerare" grazie al suo senso dell'umorismo. dio è un uomo gretto e mediocre che vive cencioso in un appartamento popolare a bruxelles. la moglie è succube e vive nel ricordo del figlio, spolverando amorevolmente una statuina che lo rappresenta. con loro vive EA la figlia più piccola, intraprendente e avversa al padre che reputa disgustoso ciò che sta facendo al genere umano da lui creato. basato sulla ricerca di altri sei discepoli, così da arrivare a 18(numero prediletto dalla madre), il film è una carrellata su una porzione di umanità afflittà dall'infelicità. ci sono momenti di insopportabile crudezza quando mi sembra di ritrovarmi in uno di quei discepoli scelti a caso da EA infilando la manina nel primo schedario a disposizione. ma poi quei momenti si trasformano in qualcosa di straordinariamente poetico, come il direttore di marketing del supermarket che si mette a seguire l'uccello fino all'antartide. tutti abbiamo una musica nel cuore che non riusciamo a sentire e quando troviamo qualcuno che ci dice che esiste e come imparare a sentirla e ascoltarla, è il paradiso. il paradiso è in terra ed è qui che dovremmo imparare a vivere serenamente insieme e in mezzo agli altri, poichè nonostante tutte le promesse, del paradiso certezza non c'è e nessuno è mai tornato a garantircelo. forse solo l'idea di ritrovare i nostri cari estinti ci può far credere che qualcosa esista oltre la vita terrena. ed è grazie ad una donna di mezz'età, brutta e sovrappeso se le cose si sistemano, lontano dalle mani inviperite di un uomo che si diverte ad inventare "le sfighe" con cui ammorbare i suoi "figli", salvo poi provarle tutte una ad una, quando si vede costretto a mettere piede nel mondo da lui stesso creato. un film atrocemente divertente.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta