Regia di Jaco Van Dormael vedi scheda film
E se Dio fosse un misantropo padre padrone che vive in un appartamento a Bruxelles? E se per errore inviasse un'E-mail a tutta l'umanità con un countdown che indica la data della propria morte? L'idea non è male, goliardicamente blasfema e dà l'opportunità a Jaco Van Dormael di costruire una commedia di seria A all star (francesi) che si sviluppa in maniera fin troppo semplicistica con un susseguirsi di brevi gag e battute verbali che hanno fatto venir giù l'intera platea al Theatre Croisette e che non si è risparmiata in applausi scroscianti ad ogni due secondi. Ma del senso dell'umorismo degli spettatori francesi non c'è da fidarsi, in quanto le risate esagerate non mancavano nemmeno quando il tono del film assumeva sfumature drammatiche o quanto meno da humour nero. E le parti più convincenti e poetiche del film sono proprio quelle drammatiche, con idee visive semplici ma di grande impatto emotivo (su tutte, la sequenza onirica di un personaggio menomato di un braccio che la notte sogna di essere seduto ad un tavolo sul quale danza leggiadra una mano). E nonostante un montaggio che fa i salti mortali per evitare la ripetitività della sceneggiatura, la pellicola mantiene comunque un'elevata meccanicità narrativa (la ricerca dei sei nuovi apostoli presenta sempre gli stessi passaggi), forse di un modulo di troppo, forse di un elemento demenziale di troppo, si ha il timore verso gli ultimi venti minuti che il film non voglia andare da nessuna parte e che sia inconcludente. Poi invece trova un modo per cavarsela in maniera elegante. E allora va bene, promuoviamo questa commedia che, sebbene i francesi non l'abbiano capita, riesce a strapparci molte risate genuine. E se nel nostro paese dovesse avere un accoglienza controversa a causa del notoriamente spiccato rigetto della blasfemia, mi aspetto che possa essere facilmente superato grazie all'ingenua dolcezza della piccola protagonista (la figlia di Dio, di cui nessuno parla).
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