Regia di Pete Docter vedi scheda film
Incredibile a dirsi, "Inside out" è il primo film della Pixar che ho visto... e ammetto che l'animazione è uno dei generi su cui mi sento meno preparato, per cui questa è una recensione "da profano". È un film che bisogna seguire con attenzione per coglierne i significati e le sfumature, tanto che non mi sembra una visione da consigliare ai bambini, semmai agli adolescenti. L'idea di esplorare il funzionamento delle emozioni umane in relazione al vissuto di una bambina che si è da poco trasferita con la famiglia in un'altra città è azzardata e stimolante, in un certo senso paragonabile a quello che ha fatto lo sceneggiatore Charlie Kaufman in "Eternal sunshine of the spotless mind". Tuttavia, il film non si perde in astrusi intellettualismi, garantisce lo spettacolo con grande ricchezza di invenzioni visive e un ritmo molto sostenuto, dando perfino cadenze da thriller alle peregrinazioni di Gioia e Tristezza nei meandri del cervello di Riley. La qualità dell'animazione è senz'altro eccellente e i personaggi sono davvero simpatici, con una mia preferenza personale per l'elefantino Bing-bong che piangendo semina caramelle. L'avevo visto al cinema quando è uscito, ma ho dovuto rivederlo una seconda volta a casa con calma per cogliere tutti i nessi. Molto orecchiabili le musiche del premio Oscar Michael Giacchino. E un messaggio importante a favore dell'accettazione anche delle emozioni "negative" per uno sviluppo equilibrato della personalità.
Voto 9/10
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