Regia di Pete Docter vedi scheda film
Dopo i mostri del subconscio che generano infantili paure in "Monsters & Co", il viaggio esotico su una casa appesa ai palloncini di "Up", Pete Docter ci porta dentro il cervello umano, facendoci conoscere ancora meglio i "meccanismi" che governano le nostre azioni, guidati da cinque delle principali emozioni, facendo emozionare anche noi.
Insieme
Nel
Subconscio,
Innumerevoli
Dualismi
Emozionali
Originano
Umano
Temperamento.
L'altro ieri guardavo in tv il concerto di Francesco De Gregori dall'Arena di Verona, che festeggiava i 40 anni del suo storico album "Rimmel". Un bellissimo spettacolo con tante perle musicali, che spaziava tra canzoni più note ed altre meno, ma tutte che suscitavano emozioni. Ero felice nel seguirlo e quasi verso la fine arriva quel capolavoro de "La donna cannone", che ascolto in silenzio, affascinato, estasiato. Poi m'intristisco e piango. La tristezza si è improvvisamente impossessata di me perché l'ultima volta che sentii De Gregori cantare era nel 2006, ed ero al suo concerto con la donna che amavo e non da solo sul divano di casa mia. Lo confesso ad un carissimo amico che sento al telefono poco dopo, ma lui, saggio come sempre, mi dice così:
"Guarda che la musica evoca, ma deve anche sollevare lo spirito. Pensa che questa ha dato ancora più significato ad un bel periodo." Così è riuscito nell'impresa di farmi tornare il sorriso, conscio della verità delle sue parole, anche se poco prima non mi era venuto in mente.
Pare strano cominciare la recensione con questo personale aneddoto, ma non ho potuto fare a meno di ripensarci ieri sera, durante la visione di Inside Out, nuova meravigliosa opera della Pixar, a quanto gioia e tristezza possano essere entrambe importantissime e strettamente correlate, come la stessa Gioia scoprirà inaspettatamente durante una scena clou del film.
In questa sua nuova immensa e stratificata fatica, dopo i mostri del subconscio che generano infantili paure in quel suo altro grande film che è "Monsters & Co". o il viaggio esotico su una casa appesa ai palloncini di "Up", che non certo per puro svago avveniva ma anche lui innescato da umani tormenti, Pete Docter ci porta direttamente dentro il cervello umano, facendoci conoscere ancora meglio i "meccanismi" che governano le nostre azioni, guidati da cinque delle principali emozioni.
E quanto ho riso quando ho finalmente "scoperto" (e chissà a quanti tra voi sarà capitato) il perché ho dimenticato cose importanti, o i cui contorni son molto sfocati, ed invece mi ricordo perfettamente sciocchezze insulse che vorrei cancellare.
Ma questo è solo uno dei tanti "validi" motivi per vederlo: ci sono talmente tante invenzioni visive e divertentissime idee per rendere tangibile ciò che è dentro di noi, che farei torto a nominarne alcune a scapito di altre. Ognuno ci troverà quella che più gli aggrada, ma alcune sono davvero colpi di Genio puro: tra le tante mi piace citare almeno la scorciatoia per arrivare al treno dei pensieri passando per il pensiero astratto (un piccolo capolavoro a sé stante, anche a livello grafico) o il "come" prendono forma i nostri sogni.
Un film che non sarà davvero possibile vedere una volta sola, per poterne cogliere appieno le molte sfaccettature, sicuramente più apprezzabile dagli adulti che non dai bimbi più piccoli, che comunque credo si divertiranno ma non arriveranno (per ora) a comprenderne ogni significato.
E chissà cosa mai ne avrebbe detto Freud, se avesse potuto vederlo e se pure lui si sarebbe affezionato al tenero amico immaginario della protagonista, Bing Bong, altro piccolo grande personaggio che avrà un ruolo importantissimo nella vicenda.
E se ho provato "Gioia e Tristezza" durante la visione, idem è stato con la "Rabbia" per non poter più condividere queste emozioni con chi vorrei, "Disgusto" per un ragazzo davanti a me che si è estraniato vari minuti col suo cellulare andando su Facebook (ed in ciò mi ha ricordato la scena col papà "perso" nei suoi pensieri sportivi, mentre a tavola accadevano cose importanti) e "Paura" che la Pixar, si fosse un po' persa per strada con gli ultimi suoi film, sempre gradevoli, ma non all'altezza del suo glorioso passato.
Paura subito svanita durante la visione di uno dei film dell'anno, da non mancare assolutamente, divertenti titoli di coda compresi, in cui ancora una volta ci dimostra di tenere ben stretto lo scettro di regina dell'animazione digitale. Mostrando una marcia in più non certo soltanto sotto il profilo tecnico, ma anche e soprattutto in quello più profondamente umano.
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