Regia di Luca Miniero vedi scheda film
Uno stomachevole guazzabuglio di scherzosità usurata e maldestra.
Luca Miniero persevera nel contrapporre farsescamente Nord e Sud in un'altra commedia che si trascina pietosamente per novanta minuti scarsi, descrivendo con andazzo e metodica da barzelletta il gemellaggio tra un rinomato istituto toscano (con studenti rispettosi ed educati) e una decadente scuola campana (con alunni casinisti e incivili). L'istrionismo del preside Christian De Sica e un paio di trovate (la scritta sul pullman) spingono a qualche stentato sorriso, ma la fatiscente sceneggiatura di Massimo Gaudioso e di Miniero è uno stomachevole guazzabuglio di scherzosità usurata e maldestra. Il ritmo è freneticamente malato e i personaggi sono macchiette di esanime mediocrità (l'inesperto bidello che dice parolacce ha cognome Sòreta: basti questo). E la parlata napoletana dei ragazzini di Acerra, francamente incomprensibile per chi non ha confidenza coi dialetti di quella zona, strozza il cinquanta per cento delle battute. Ma la fetta restante fa comunque pietà, e le sole scenette carucce sono prevedibilmente stantie. Abbastanza traumatizzanti le scialbe parentesi a cartoni animati. Rocco Papaleo, più spento che mai, rifila un pistolotto buonista finale sul mestiere dell'insegnante. Angela Finocchiaro e Lello Arena si buttano via. Dopo lo sfibrante Un boss in salotto, La scuola più bella del mondo è un'ulteriore provocazione alla pazienza dello spettatore.
Tema musicale del "film" è la famosa Curre curre guaglió dei 99 Posse.
Film MEDIOCRE (3) — Bollino VERDE
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