Regia di Carlo Vanzina vedi scheda film
Ma dai, dà quello che promette, e in più momenti diverte.
Carlo Vanzina dirige Raoul Bova e Ricky Memphis, che finiscono nel 1990, dove tutti li vedono come i ragazzi che erano. Raoul Bova, tradito dalla moglie nel presente, ha così occasione di cambiare vita, evitando di sposarla. Il film ha un target definito, cioè i nati verso il 1970 circa, che potranno cogliere tutti i riferimenti degli anni ’90, e in definitiva è un film che dà quello che promette. Cioè svago, qualche scena molto riuscita (Memphis che ora mena il bulletto che da ragazzo lo tormentava), qualche battuta azzeccata, Max Tortora in stato di grazia come padre di Bova, ritmo…insomma, è un filmetto certo, però non è da infierire, alla fine è caruccio nella sua pochezza e va anche detto che è stato fatto con una certa attenzione (pure, a un certo momento dicono mi pare di chiamare il 118, che nel 1990 non esisteva, almeno non a Roma). L'espediente per viaggiare involontariamente nel tempo è poca roba, pure la trama non è sto capolavoro, però anche grazie alla bella e brava Giulia Michelini, è un film che si beve in un sorso. Se capita, un‘occhiata si può dare, io meno di 5 non gli darò. Non andò bene al cinema.
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