Regia di Carlo Vanzina vedi scheda film
Torno indietro e cambio vita non è un film elaborato: iniziandone la visione, puniti da una situazione piatta al limite della noia, non si vede l'ora che si compia quel vaticinio sentenziato dal titolo, quando ciò avviene ci si deve peraltro accontentare di un misero strategemma narrativo che ci consente di prendere l'ascensore per gli anni '90. Qui, senza troppi sbigottimenti e adattandosi immediatamente alla stranissima situazione, i due protagonisti - Raul Bova e Ricky Memphis - mettono in essere i loro propositi emendativi: l'uno si propone di cancellare sul nascere il rapporto con la futura moglie - la bella e sbarazzina Giulia Michelini -; l'altro di correggere il vizio dell'alcool della madre - Paola Minaccioni - presentandogli un nuovo compagno. Purtroppo, concentrandosi su queste urgenze, la sceneggiatura manca quasi totalmente di qualsiasi spunto divertente inerente al rimbalzo temporale.
Torno indietro e cambio vita non è un film originale: sappiamo benissimo che il corposo archivio storico del mondo della celluloide offre situazioni analoghe ben più intriganti, ma non è questo il dato più deludente. Quest'opera dei Vanzina sembra infatti un centone ottenuto assemblando situazioni e tipi già sviluppati in precedenza. Siamo ad esempio lieti di rivedere Paola Minaccioni che interpreta un'alcolizzata storcendo la bocca e barcollando, ma il suo repertorio è quasi identico a quello già sviluppato in radio e in taluni sketch televisivi. Max Tortora, che interpreta il padre del protagonista, appare convincente e adatto alla trama, ma si produce anch'esso in tipologie affatto consuete; spiace inoltre vederlo presentato esclusivamente nel passato senza alcun termine di paragone col presente: si tratta di un vero buco sceneggiativo dovuto ad una strategia sbrigativa e da una scarsa visione d'insieme. Del resto anche l'ambientazione ricade malamente in un poco esaltante deja vu. Per l'ennesima volta siamo ingabbiati in un'ambientazione in salsa statunitense fatta di manager, di briefing e di uomini di successo. Niente di veramente italiano.
Torno indietro e cambio vita non è certo un film comico, ma nemmeno una commedia brillante: risulta piuttosto una patinatissima storiella d'amore che vorrebbe esaltare sentimentalmente l'ineluttabilità del destino. D'altronde il cuore - ergo quell'amore stimolante per ciò che si va a costruire - è sempre mancato a chi ha ideato il film, in altri termini, equivoci e gag sembrano aliene persino a chi in questo mondo ci ha sempre vissuto.
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