Regia di Carlo Vanzina vedi scheda film
2015. Due quarantenni delusi dalla loro vita vorrebbero tornare indietro nel tempo, per rimediare alle scelte sbagliate. Un incidente d'auto li fa precipitare nella prima metà degli anni Novanta, con la coscienza di vent'anni dopo: rimettere tutto a posto sarà più difficile del previsto.
Lo sguardo nostalgico dei Vanzina (Carlo ed Enrico, sceneggiatori; solo il primo, regista), avendo esaurito i propri stessi film da rifare (Sapore di te; Sotto il vestito niente - L'ultima sfilata; Eccezzziunale veramente - Capitolo secondo... me) si volge in questa occasione verso i mitici anni Novanta, trattati però alla stregua degli orrendi Ottanta. Musica dance (ma quando mai?) a tutto spiano, niente telefonini, nè internet (sebbene in quel periodo se ne parlasse da un pezzo e concretamente qualcosa già esistesse), un'atmosfera da guerra fredda a dir poco preoccupante, quantomeno per le facoltà mentali di chi ha scritto un film del genere. Ma la preoccupazione lascia presto spazio alla rassegnazione, dato che si tratta de(gli indegn)i figli di Steno: l'approssimazione e la cafonaggine sono il loro mestiere e in questo caso possono perfino essere elogiati, poichè trascurano di calcare la mano sulla seconda (sebbene la prima abbondi, ovviamente: si pensi solo all'espediente abusato dell'incidente stradale che trascina i personaggi indietro nel tempo dove, dopo aver sistemato le cose a loro piacimento, vengono coinvolti in un altro incidente stradale che li riporta magicamente al presente). Sì, c'è Ricky Memphis come al solito costretto ad abbrutirsi nel ruolo del burino romanesco senza cervello (ma tanto pacioccone), c'è Max Tortora limitato nella caricatura del padre-padrone burino romanesco senza cervello (ma in fondo in fondo generoso con i figli) e ci sono tanti altri personaggetti romaneschi etc.; però va riscontrata una carenza di motti volgari gratuiti e scene pecorecce da cinepanettone - cinecocomero, si dice in questi casi, data l'uscita estiva - tout court. Raoul Bova, Giulia Michelini, Paola Minaccioni, Michela Andreozzi sono gli altri nomi principali sul cartellone; produce Cattleya e si vede quantomeno dai titoli di testa inseriti in una elaborazione digitale sufficientemente sofisticata e non nella solita sigletta paratelevisiva tipica dei lavori vanziniani. 2/10.
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