Regia di Niccolò Ammaniti vedi scheda film
Inizialmente ero rimasto deluso, tanto da essere tentato di rinunciare alla sua visione, del fatto che "The good life" fosse un documentario e non, come erroneamente pensavo, un film nel senso tradizionale del termine,
Ma poi non mi sono affatto pentito di averlo visto fino in fondo.
Le tre testimonianze di vita proposte hanno un legame comune, quelle di essere relative a uomini italiani che molti anni fa (intorno agli anni 70) hanno scelto di lasciare l'Italia e dii andare a vivere in India (o sull' Himalaya). Tre persone che, ciascuno a modo suo, hanno avuto il coraggio di rinunciare a quanto (poco e non buono, dal loro punto di vista) gli offriva l'Italia, per costruirsi da zero una nuova esistenza a misura d'uomo, a loro misura, nella terra dello spiritualità per eccellenza.
E se alle volte i modi di queste persone "indianizzate" possono farci sorridere, sicuramente alcune considerazioni devono farci riflettere profondamente.
Ad esempio, il fatto che, per chiunque si senta insoddisfatto della propria vita, c'è una alternativa al "subire a vita", cambiando radicalmente la propria esistenza ed andando a cercare quello di cui si ha bisogno, ovunque sia. Il fatto che il contesto in cui vivere e creare il proprio benessere (soprattutto interiore) bisogna cercarlo e crearlo, dovunque e comunque, ed è sempre raggiungibile se ci si mette d'impegno e buona volontà. Il fatto che l'Italia ha sempre trattato male i diversi - in genere coloro che che hanno cercato di distinguersi ed uscire dal gregge - obbligandoli di fatto ad andarsene per il mondo; ma costoro, creandosi per se stessi all'estero un contesto favorevole, hanno sempre fatto, e fatto fare, a tutti gli italiani, un'ottima figura.
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