Regia di Peter Weir vedi scheda film
L'epicità di questa pellicola è ben nota, diciamo pure che la fama la precede e, dopo la visione, capisci il motivo: Robin Williams che, pur non comparendo in tutte le scene, gestite con il giusto piglio dai giovani attori protagonisti, regala una delle sue interpretazioni migliori, nei panni formali di un professore di letteratura anticonformista, più interessato ad impartire lezioni di vita che di opere e/o autori letterari. Le emozioni sono ai minimi termini e la sceneggiatura, così come il regista, sembrano rivolgersi intenzionalmente a lasciare un messaggio, un monito alla vita, piuttosto che un segno nel cinema. Sarà forse per questo che molti lo hanno individuato come il film della crescita, della trasformazione psico-esistenziale, dalle battute memorabili, colmo di citazioni e scene che resteranno negli annali della settima arte. La sua grandezza infatti è sviluppata proprio attraverso le massime e la morale che racchiude, non vi sono elementi aggiuntivi, quali le musiche o piuttosto talune particolari inquadrature da risultare a tal punto rilevanti da valorizzarne ulteriormente il suddetto lavoro.
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