Regia di Peter Weir vedi scheda film
America, fine anni '50. In un prestigioso e selettivo college maschile un gruppo di adolescenti affronta un duro corso di studi che li porterà ad intraprendere la carriera universitaria e lavorativa, sognata dalle loro famiglie. Il nuovo eclettico insegnante di letteratura, John Keating instaurerà un profondo legame affettivo coi ragazzi, stimolandoli a risvegliare le loro coscienze, andando incontro alla rigida morale dell'epoca e al futuro deciso per loro dagli adulti. Il suo irriverente e anticonvenzionale metodo di insegnamento ben presto suscita i sospetti del preside e le proteste dei genitori, causando indirettamente anche un tragico risvolto.
Il delicato passaggio dall’adolescenza all’età adulta viene affrontato con i contorni della poesia, considerata, oltre il valore artistico, una vera maestra di vita, capace di aiutare a comprendere se stessi e indirizzare verso delle scelte importanti.
Non manca l’accurata ricostruzione del contesto sociale e storico di un’America che, uscita vincitrice dalla guerra, si avviava ad estendere la sua egemonia politica e culturale al resto del mondo, pur senza staccarsi da un ottuso puritanesimo di fondo.
Una delle prove più intense e apprezzate del compianto Robin Williams, qui perfetto nei panni del professore anticonformista, sognatore e ironico, ma anche saggio e malinconico, che tutti hanno fantasticato di incontrare nel proprio percorso di crescita e studio. L’istrionico interprete è valorizzato dalla regia elegante e sobria di Peter Weir e da un cast di giovani attori promettenti, non tutti in verità rimasti sulla scena. A tratti forse manierato e scontato nei dialoghi, che appaiono un po’ troppo confezionati, ma al contempo sempre attuale ed emozionante.
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