Regia di Tomm Moore vedi scheda film
Splendido cartone, per due aspetti: la finezza e la profondità psicologica da una parte, i disegni indimenticabili e superbi dall’altra.
La storia è forse un po’ troppo intricata per dei bambini, ma nei tratti fondamentali riesce a frasi cogliere. La trattazione del dolore per i traumi patiti è degnissima.
Le emozioni vengono maneggiate con tutto il rispetto che meritano: in particolare, lodevole è il ricorso all’eliminazione delle emozioni, pur di non patire. Escamotage classico, che però non tiene, perché dà al massimo consolazioni temporanee. Infatti le emozioni non si possono reprimere, perché vivere senza di esse equivale a vivere sicuramente in modo indesiderabile: si tratta di saperle gestire nel modo che porti più felicità e meno dolore complessivi.
Detto del valore eccellente qui rivestito dai rapporti intrafamiliari, pane della psicoanalisi (qui proiettati intelligentemente nella mitologia, che serve a darsi una ragione accettabile di ciò che in prima istanza accettabile non può essere) e di altro, bisogna sottolineare l’impianto poetico complessivo, così serio – anche perché nient’affatto retorico né consolatorio- oltre che la colonna sonora, splendida.
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