Regia di Mimmo Calopresti vedi scheda film
Alto, magro, bello, ma soprattutto medico e politicamente impegnato: Sócrates Brasileiro Sampaio de Souza Vieira de Oliveira, noto semplicemente come Socrates, è stato uno dei calciatori più amati del Brasile, attivo tra gli anni '70 e gli '80, capitano della nazionale carioca, nella quale collezionò una sessantina di presenze. Non è chiaro cosa abbia spinto Mimmo Calopresti, da qualche tempo convertitosi al documentario (Volevo solo vivere, La fabbrica dei tedeschi), a raccontare la faccia più popolare di Socrates, idolo del Corinthians, ritiratosi dal calcio nel 2004 e morto senza neppure arrivare a 60 ani di età, ma ancora vivissimo nella memoria dei tifosi brasiliani, alcuni dei quali lo celebrano come il più grande asso verdeoro, persino più di Pelè. Il documentario sembra essere solo lo spunto di una passione del tutto personale e assembla qualche immagine d'archivio con testimonianze raccolte da giornalisti, ex compagni di squadra e tifosi (compresi quelli della Fiorentina, dove giocò nella stagione 1984-1985), con una sintassi filmica poverissima e inutili incursioni del regista davanti alla camera da presa. Tanta povertà di racconto e montaggio non accenderebbero la curiosità neppure del calciofilo più ossessivo sicché del documentario rimangono ben poche cose: l'enfasi sulla democrazia corinthiana, una forma di autogestione della squadra che fece scuola e di cui Socrates fu l'artefice principale, e la tristissima eclissi di quell'uomo stroncato precocemente dall'alcol.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta