Regia di Andrew Renzi vedi scheda film
Cosa muove l'adrenalinico milionario Franny, filantropo sempre dedito ad organizzare beneficenza per bambini ammalati, brillante in pubblico nonostante l'andatura claudicante, particolarmente dedito a proteggere una giovane coppia, in cui la donna è la figlia di amici amatissimi morti in un incidente stradale, in cui si è salvato solo lui? In privato, invece, l'uomo è afflitto, pericolosamente incline a ingerire medicinali, e cova un segreto molto grave ( di cui noi conosciamo da subito cosa non sanno i personaggi che circondano Franny). Film piccolo, non prodotto dalle majors, che curiosamente, qui in Italia è stato presentato come uno dei lungometraggi dell'appena recente Natale, "Franny" è l'esordio alla regia di Andrew Renzi. Il quale paga pegno, mostrando diversi dei difetti di un'opera prima, con ralenti fuori luogo, un'errata gestione dei tempi narrativi, lo scarso respiro cinematografico dato alla vicenda raccontata. Interpretando un personaggio che ricorda molto il bipolare "Mr.Jones", Richard Gere gigioneggia oltremodo in questo ruolo, lasciando poco spazio al non troppo espressivo Theo James e a Dakota Fanning, di cui spesso la sceneggiatura si dimentica, nonostante sia tra i personaggi principali. Un melodramma dai toni fin troppo contenuti, che non incide molto a fondo.
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