Regia di Andrew Renzi vedi scheda film
Franny è un milionario sessantenne senza legami stabili né famiglia, dedito alla filantropia e alla beneficienza. I suoi più cari amici sono morti qualche anno fa in un incidente stradale. Quando Franny scopre che la loro figlia Olivia, che lui chiamava affettuosamente “puzzola”, si sta per sposare e avere un figlio da un giovane medico, Luke, decide di aiutarla trovando lavoro a lui e una casa a entrambi…Perché tanta generosità, che diventa presto eccessivo controllo?
“Franny” è l’opera prima di Andrew Renzi e avrebbe potuto essere un bel film. Purtroppo non lo è.
Il regista non riesce a ricostruire né a strutturare bene cosa spinga Franny ad essere generoso con la loro figlia e con il neomarito. E nemmeno quali sono i suoi demoni, dove nascono e che fine faranno.
Ogni passaggio è drasticamente didascalico e privo di spessore, non c’è traccia dei motivi per cui Olivia sia legata al vecchio filantropo, né del perché compia un unico timido tentativo (dura un minuto o poco più) di aiutarlo quando ne scopre le difficoltà; e anche le reazioni del marito, inizialmente riconoscenti ma poi anche di repulsione (quando scoprirà la dipendenza del filantropo) sono meccaniche, fredde, convenzionali.
I personaggi di Olivia e Luke, dunque, che dovrebbero essere parte determinante del racconto, sono ridotti quasi a comparse, finiscono per essere in scena troppo poco, ma soprattutto non c’è sensibilità né armonia nei loro personaggi, veramente abbozzati poco e male.
E Franny? Richard Gere fa il possibile, e di questo gli va dato atto, ma la sceneggiatura inesistente (ecco, si potrebbe dire che questo è un film che non esiste) non fa altro che costringerlo a dialoghi deliranti e a un personaggio, i cui alti e bassi emotivi, vitalità e irascibilità, lusso e bassezza non sono mai sorretti da un testo adeguato e finiscono per risultare patetici.
Senza dubbio un film da dimenticare in fretta, inspiegabile che qui da noi sia stato ben piazzato nelle sale nel periodo più prospero dell’anno. Voto (da 1 a 10): 5.
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