Regia di Alan Taylor vedi scheda film
Dopo il non troppo riuscito Terminator Salvation, si torna alle atmosfere del primo Terminator con una sorta di reboot che si trasforma, in corso d'opera, in un vero e proprio nuovo episodio, il quinto della serie.
La prima notizia che rende gustoso il film è il ritorno, con una buona dose di inquadrature, di Arnold Schwarzenegger, in un ruolo che ricorda quello avuto nel secondo episodio. E' infatti programmato per difendere Sarah Connor dagli svariati Terminator, compreso il T-1000, che vivono nella società già a partire dal 1984. Gli sceneggiatori, infatti, scelgono la via dei diversi piani temporali con continui spostamenti nel tempo, avanti e indietro, che mutano la storia e quanto di questa si conosca. A tal riguardo è molto buona e divertente la primissima parte del film, dove Alan Taylor ricostruisce le famose scene dell'inizio del primo film di James Cameron. Spettacolare la versione computer grafica del giovane Schwarzy che si scaglia contro il vecchio Schwarzy (perché i tessuti viventi invecchiano anche nel caso dei cyborg pur ricreandosi col tempo sulla loro corazza metallica). I combattimenti tra cyborg non si contano. Verso la fine subentra anche un nuovo tipo di macchina, un'ibridazione tra l'uomo e il T-1000, capace di assumere diverse sembianze.
Taylor dirige bene, ma il film, da un punto di vista dei contenuti, va in calo nella seconda parte. Certo, gli effetti speciali sono buoni, Schwarzy è divertentissimo (specie quando prova a fare battute o a sorridere quando gli scattano le foto) e le interpretazioni dei novelli Sarah Connor e Reese, ovvero Emilia Clarke e Jai Courtney, pur non essendo al livello degli originali sono più che sufficienti, tuttavia alla lunga ci si stanca e l'epilogo, la distruzione di Skynet, è quantomai telefonato.
A ogni modo, Terminator: Genisys è un ritorno alle atmosfere dei primi due Terminator. Avrà un ulteriore sequel.
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