Regia di Scott Cooper vedi scheda film
Esiste davvero Jim "Whitey" Bulger, criminale di stampo mafioso di discendenza irlandese, che negli anni Settanta e Ottanta fu lasciato libero dagli agenti federali, in cambio di informazioni e una collaborazione attiva, per poi perdere le tracce dell'uomo anni dopo, e riuscire a rintracciarlo solo in tarda età del malavitoso, divenuto uno dei più ricercati uomini di quegli anni. In realtà, per come lo racconta il film, Bulger, come molti altri delinquenti, approfittò dei benefici della collaborazione, per eliminare molti rivali, e allo stesso tempo, consolidare i propri traffici. "Black mass" è stato presentato a Venezia, all'ultimo Festival, riscuotendo recensioni buone, e adesso è uscito nei cinema internazionali. E' un crime-movie con un cast ricco di facce note ( da citare, perlomeno, uno degli attori più sottostimati, in proporzione alla bravura, del cinema USA come Kevin Bacon), che sarà il probabile rilancio della carriera di Johnny Depp, la quale da qualche anno girava un pò a vuoto; qui la star si riscopre attore, stempiandosi, con lenti azzurre, dando tratti crudeli e un sarcasmo maligno ad un boss che, tra le righe, sembra essere un, non si sa quanto consapevole, omaggio a Klaus Kinski. Scott Cooper ha il merito di scegliere trame interessanti per i propri film, ma deve imparare a gestire il ritmo del racconto: ad una prima parte molto ben costruita, in cui il pur malvagio "Whitey" viene esplorato anche nei, pochi, tratti umani che possiede, l'espandersi del suo piccolo impero ed i legami con i vari personaggi, nella seconda il ritmo cala sensibilmente. E invece di un crescendo, la pellicola va incontro ad una decelerazione che non le giova molto. Comunque, un buon film d'ambientazione criminale, che con qualche ritocco ben dato, avrebbe potuto essere molto di più.
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