Regia di Dario Argento vedi scheda film
Alice nel paese dell'espressionismo
Suspiria è il film di Dario Argento più elegante e raffinato.
È un fiabesco e velenoso incontro tra Velluto Blu e The Neon Demon.
È uno dei pionieristici, nonché dei più immersivi e violenti, esempi cinematografici di drammaturgia cromatica, ovvero di "daltonismo narrativo".
Il primo lungometraggio horror del filmmaker italiano, risulta essere incredibilmente anche il suo film più maturo ed equilibrato. Una sorta di assestamento dei suoi incubi; un concentrato geometrico e sulfureo delle sue paure e fantasie.
Insomma, un impossibile ibrido tra Antichrist e Spring Breakers girato da Alejandro Jodorowsky.
Suspiria è, indubbiamente, il lavoro più ammaliante e stregante del regista di Profondo Rosso.
Il suo film più profondamente "apotropaico" e posseduto.
La sua pellicola necessariamente più "infantile"; minacciosamente più incantevole o, meglio, incantata.
Suspiria è il suo lavoro più pericoloso.
La sua opera più fantasiosa o, peggio, fantasticante.
Insomma, il film più lineare e compatto di Dario Argento; il suo più perfetto.
Tormentatamente perfetto.
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