Regia di Dario Argento vedi scheda film
Un Horror di Dario Argento, che non avevo mai visto per intero in precedenza. Susy, una giovanissima ballerina americana, si reca presso una scuola di danza in Germania, nei pressi della Foresta Nera, per perfezionare la propria arte. Nella notte del suo arrivo, due ragazze della scuola - una sorta di convitto che ha sede in un antico edificio - l'una con propositi di fuga, l'altra, una sua ospite, sono massacrate. Da subito Susy percepisce un'atmosfera tesa e strana all'interno della scuola; nonostante i presagi, non può evitare di precipitare nella spirale di follia che avvolge l'edificio, il quale si rivela il covo di una congrega di streghe. Non ho trovato particolarmente interessante tanto la trama, quanto la sceneggiatura, le ambientazioni, alcune memorabili sequenze. Le scelte fatte circa la costruzione degli interni, per arredamenti ed illuminazione - costantemente su tonalità rossastre - suscitano inquietitudine ed incertezza. Altrettanto si ha grazie alla serie di eventi che si verificano intorno a Susy e di cui la stessa è consapevole. Incrociare sulla soglia della scuola, una coetanea che fugge terrorizzata farfugliando parole sconnesse; visioni che possono essere tanto sogno quanto realtà; un misterioso malessere; l'invasione delle larve. Un rete di fatti inquietanti per i quali la giovane può trovare mezze spiegazioni parlando con chi le è vicino, comprendendo di essere come un insetto finito al centro di una ragnatela. La lunga fase di acquisizione della consapevolezza è interrotta dalle raccapriccianti sequenze che illustrano le morti (ho trovato particolarmente d'effetto l'ultima, che mostra lo sgozzamento di Sarah in una stanza piena di filo spinato) ad opera o per influenza di occulte forze maligne, che solo in conclusione del racconto si rivelano in tutta la loro potenza. A tale proposito, oltre alle suddette sequenze, ho apprezzato il breve ma concitato epilogo, che svelano la vera natura della scuola di danza e la fine delle streghe che ospita. Funzionali alla creazione dell'atmosfera sono anche le ambientazioni esterne. Da quel poco che se ne vede, appaiono cupe e desolate, frequentate da persone indifferenti. Creano sensazioni di solitudine ed abbandono. Eccezionale la colonna sonora dei Goblin, che completa l'atmosfera di mistero, esoterismo e tragedia incombente. Tra le attrici, ho apprezzato Jessica Harper nelle vesti di Susy, ragazza solo all'apparenza fragile, in realtà intelligente e coraggiosa, ed Alida Valli, nei panni dell'energica ed inquietante Miss Tanner. La tensione è notevole, ma non fortissima, se non nelle sequenze degli omicidi. Ritengo che sotto questo aspetto il film non sia "invecchiato" benissimo. Rimane comunque una ben realizzata "fiaba nera", di cui sono felice di aver fruito.
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