Regia di Dario Argento vedi scheda film
Uno dei migliori horror di Dario Argento, quello dove il suo talento visionario e la sua inventiva per il genere fantastico si esprimono al meglio. Tutto l'aspetto visivo del film è curatissimo, grazie a una eccezionale fotografia di Luciano Tovoli che opera su violenti contrasti cromatici e sa trarre il massimo effetto da scenografie allucinate, dove dominano motivi geometrici; inoltre, le immagini sono perfettamente integrate alla musica dei Goblin, efficace ed ossessiva come in Profondo rosso (il leitmotiv con il carillon è stato ripreso moltissime volte, pure in Affari tuoi di Max Giusti). Qualche perplessità la si può esprimere forse sull'intreccio che, come molti hanno fatto notare, più procede e più tende all'inverosimile: ma si tratta pur sempre di una fiaba nera alla Alice nel paese delle meraviglie o Biancaneve, quindi non è lecito pretendere una logica ferrea nel susseguirsi degli avvenimenti, così come il passaggio finale al soprannaturale ha una sua giustificazione. Tra gli interpreti preferisco proprio la protagonista Jessica Harper, perfetta per il ruolo anche a livello fisico con il suo volto da bambina appena un pò cresciuta, ma se la cavano bene anche gli altri, fra cui Alida Valli nel migliore ruolo da lei ricoperto negli anni Settanta e l'ex diva dei film di Fritz Lang Joan Bennett, presenza iconica che rende omaggio al maestro austriaco ma che rimanda con prepotenza ad un cinema classico da cui Argento non sembra comunque volersi staccare. Alcune scene da antologia del genere fra cui spiccano naturalmente quelle degli omicidi, lunghe e violente ma mai gratuite, in particolare l'omicidio di Flavio Bucci da parte del cane. In America è stato certamente il più grande successo di Argento, sia commerciale che di critica, e con il passare degli anni é considerato ormai quasi all'unanimità il suo migliore film e uno dei capolavori dell'horror contemporaneo.
voto 9/10
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