Regia di Tonino Ricci vedi scheda film
Un imprenditore rimane mentalmente disturbato da un incidente in mare. La moglie e l'amico-socio si prendono cura di lui, ma l'uomo sospetta che i due abbiano una relazione e quindi cerchino di eliminarlo. Non tarderà a comparire un cadavere. E non sarà neppure l'unico.
Un triangolo che scotta, lui-lei-l'altro, un interesse economico sostanzioso a rafforzare la tensione: giallo-thriller di poca fantasia che tenta di bilanciare la banalità delle sue idee aumentandone la quantità, Un omicidio perfetto a termine di legge è la seconda regia per Tonino Ricci dopo Il dito nella piaga, film di guerra uscito un paio di anni prima. Ricci sa quel che vuole e sa che non è neppure chissà che: una spruzzata di tensione psicologica su un canovaccio piuttosto flebile, niente eccessi nel segno del thriller all'italiana che tanto andava in voga in quel periodo (dopo l'exploit de L'uccello dalle piume di cristallo di Dario Argento, 1970). Inquadrato così, il lavoro ha il suo perchè; la partecipazione di Philippe Leroy in veste di protagonista è una nota positiva in aggiunta, anche se nel resto del cast i nomi di richiamo scarseggiano: Ivan Rassimov, Elga Andersen, Franco Ressel, Franco Fantasia sono i principali. Che si tratti di una co-produzione fra Italia e Spagna, altro grande classico di quel periodo, si intuisce con la massima facilità scorrendo le firme della sceneggiatura: oltre al regista compaiono infatti Rafael Azcona, Aldo Crudo, Josè Maria Forquè, Arpad DeRiso. Giorgio Gaslini cura la colonna sonora, non male: curiosamente diverrà celebre proprio grazie a Dario Argento, con la colonna sonora del suo Profondo rosso (1975); il finale tirato via fa pensare seriamente a tagli imposti dalla censura o dalla produzione. 3,5/10.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta