Regia di Brett Turnbull vedi scheda film
Che i Radiohead avessero le carte in regola per stupire e lasciare il segno nel panorama musicale contemporaneo era chiaro già dall'album di debutto, quel Pablo honey che in questo film-concerto la band saccheggia ampiamente, essendo l'unica sua uscita discografica fino a quel momento. Per ritrovare la formazione al massimo delle forze e dell'entusiasmo rock (prima della brusca virata elettronica del decennio successivo, insomma) si può fortunatamente contare su questo Live at the Astoria del maggio 1994, un concentrato di pezzi dei primissimi tempi che comprende in scaletta anche varie b-sides di alto livello (Maquiladora, Pop is dead) e qualche gustosa anticipazione del secondo disco in arrivo: ed è realmente stupefacente osservare come il cantante Thom Yorke attacchi canzoni storiche del gruppo come Street spirit (Fade out), Fake plastic trees o l'immortale Just nel silenzio surreale del pubblico, ancora ignaro di stare ascoltando brani che nei mesi successivi scaleranno le classifiche di vendita mondiali. Diciassette titoli, un'ora e dieci scarsa di concerto: francamente un po' pochetto per l'era del dvd (il live è stato ripubblicato in tale formato nel 2005); pesa l'assenza di qualsiasi extra, ma i Radiohead, per quanto grati verso il loro pubblico, non sono mai stati particolarmente inclini a operazioni commerciali di alcun tipo. Prendere o lasciare, l'onestà innanzitutto: questi sono i Radiohead e questo è un loro concerto da ricordare. P.s. Sì: c'è anche Creep, il pezzo che li fece esplodere e che non avrebbero praticamente mai più suonato dal vivo nel resto della loro carriera. 6/10.
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