Regia di Howard Hawks vedi scheda film
Il problema con pellicole del passato che sono considerate degne di lode, è che viste al giorno d'oggi possono risultare fatalmente datate, anche se non presentano grandi difetti di sorta. Purtroppo questo film a livello di gag ed umorismo i suoi 80 anni se li porta tutti sul groppone a mio avviso ed aver esternato la mia opinione schietta su questa pellicola (ma giustificata a mio avviso), mi ha causato non pochi problemi in passato e anche qualche reazione stizzita condita da qualche insulto. Ma dire che m'è piaciuto perché elogiato come capolavoro da parte della critica, mi sembra conformarsi ad un dogma a cui però aderisci come una pecora che a testa bassa segue il suo pastore e non perché lo credi davvero. Tra l'altro viene elogiata come fondatrice della screwball comedy, e questo è errato visto che già esistevano da un pezzo.
Susanna è una commedia che procede in modo forsennato e che si poggia sulle buffe quanto deliranti situazioni episodiche in cui si caccia la coppia protagonista (Cary Grant e Katherine Hepburn) che durano all'incirca tra i 5-10 minuti l'una. Ho preferito vederlo in italiano (anche se l'adattamento in alcuni punti è rovinato come la gag su Paperon De Paperoni che sicuramente non c'era in originale, perché Barks non aveva creato ancora il personaggio), poichè una gag se non la percepisco come divertente nella mia lingua all'ascolto, difficilmente mi fa ridere in lingua originale se non la si padroneggia appieno (anche se perdiamo il primo uso in un film di una parola come "gay" quando Cary Grant oramai svalvola per l'assurdità delle rocambolesche vicende che ha vissuto, beccandoci un semplice “pazzo”). Il problema sta tutto qui... è una commedia dalla struttura episodica, che è invecchiata molto male nelle gag. Per carità in alcuni punti fa ridere ("non ho mai investito niente che non fosse in mezzo alla strada", "Una volta era un torrente, ora sarà cambiato di corso" "Si, l'hanno promosso a fiume" e tutta la parte nel carcere dove Susanna spara scemenze a raffica e frega tutte le guardie), ma per il resto è invecchiato nelle situazioni (stra-ripetitive e che girano intorno ad un leopardo che ogni 5 minuti si smarrisce e combina un casino). Quindi ciò mi ha permesso di concentrarmi su altre cose, come alcune finezze registiche di Howard Hawks nella costruzione delle gag (La sagoma di Grant vista dall'avvocato al campo da golf, mentre viene portato via dalla macchina coperta dalla siepe) e il sottotesto alla base del film.
Cary Grant non è un paleontologo e basta, ma è un dinosauro in tutti i sensi; in sostanza, è un tizio già morto, fermo ed immobile, destinato ad un matrimonio con una tizia abbastanza rigida. Katherine Hepburn è svalvolata, fuori di testa e selvaggia, proprio come il leopardo, che fa' il cacchio che vuole per tutto il film e quindi rappresenta il fluire della vita contro la staticità del professore. Il finale nel museo è illuminante in proposito; per smettere di essere un vecchio dinosauro… basta demolire un dinosauro, magari con l'aiuto di una pazzoide come Susanna.. Cary Grant con le commedie ci sa' sempre fare e si trova sempre a suo agio, mentre Katherine Hepburn... me la figuro sempre come attrice drammatica, qui è molto giovane e questa sua freschezza nel viso l'aiuta ad essere credibile in commedie nel genere, anche se c'è da dire che come comica da il suo meglio quando si ritrova a recitare battute con un tono sopra le righe e con una forte accezione satirica ed ironica (infatti nel carcere quando frega i poliziotti è l'apice della sua performance nel film). Quindi che dire... spero che coloro che lo considerino capolavoro, ci si siano divertiti molto, altrimenti considerarlo tale senza questa cosa, mi sembra un'ipocrita falsità. Che dire... non m'è dispiaciuto vederlo e forse prima o poi lo si rivedrà. Ne è valsa la pena anche solo per il fatto che ho capito che è stata saccheggiata da una marea di film commedie successive (Una notte da Leoni tanto per fare un esempio recente, deve molto a Susanna, infatti la scena con il leopardo nel cesso scoperto da Cary Grant è ripresa da una notte da leoni pari pari quando Alan scopre il leone nel cesso... gira e rigira si ritorna sempre alla vecchia Hollywood). Però sinceramente ho trovato commedie contemporanee a questo film, superiori di molto come Incantesimo di Cukor (1939) o quel grande capolavoro di Ninotchka di Lubitsch(1938), per nulla datato rispetto a Susanna invece. Il voto in questo caso è un misto tra fruibilità odierna e punto di riferimento per i film odierni.
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