Regia di Howard Hawks vedi scheda film
È la storia di una donna libera (Katherine Hepburn) che corteggia un uomo impegnato (Cary Grant); meglio ancora un paleontologo inetto e serioso, promesso sposo ad una donna castrante (Virginia Walker), corteggiato da una ricca eccentrica e viziata. Ecco un triangolo: Hepburn entra in scena per dimostrare l’inadeguatezza del partner iniziale e vuole formare una nuova coppia attraverso la sostituzione di un partner iniziale con uno ideale (se stessa). Non è Grant a capire che la sua partner ideale è Hepburn ma Hepburn stessa ad essere presentata in un modo così divertente e dinamico da mettere in chiaro immediatamente l’inadeguatezza dell’antitetica e statica Walker. Ad una donna maliziosa e sempre più consapevole della propria identità di genere corrisponde un uomo che appare comico perché agisce secondo schemi fissi che lo portano inevitabilmente a scontrarsi col mondo circostante. La rigidità degli uomini, che non ha a che vedere con l’eventuale eleganza (Cary Grant è elegante e affascinante ma anche rigido e goffo), si contrappone formalmente alla grazia e dunque la meccanica dei gesti maschili.
A dieci anni dall’avvento del sonoro, il dialogo, perfettamente integrato nella logica narrativa classica, è lo strumento principale per veicolare l’informazione narrativa: si esalta attraverso doppi sensi, allusioni e ripetizioni che conferiscono non solo una copertura sessuale possibile soltanto per mezzo dello speech, ma anche il comico sospetto che i personaggi non siano in grado di cogliere davvero la natura maliziosa delle proprie parole. È la parodia di una storia d’amore tradizionale: l’amore non sorge per motivi sentimentali, non fa nulla di pratico; quello che i due fanno è un po’ come dei giochi; si divertono insieme e non è da escludere che le cause di questo atteggiamento siano da accreditare ai limiti della censura.
Tra virilità messe in dubbio (Grant in vestaglia da donna) ed accumulo di equivoci (la prigione), con un leopardo a piede libero e la distruzione dello scheletro di un brontosauro ricostruito da Grant, il film racconta un mondo alla rovescia raggiungendo livelli di follia difficilmente eguagliabili: solo a questo punto, nonostante il crollo, Grant capisce che il suo amore è basato sul divertimento che gli era precluso al principio con Walker. Ma non è Grant a capirlo: nella sua circolarità narrativa, Susanna! decreta il trionfo della donna nell’antagonismo con l’uomo, della sua continua e cosciente, seppur segreta, strategia della seduzione, condotta fuori, però, da ogni convenzionalità.
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