Regia di Paolo Ruffini vedi scheda film
Due futuri papà abbandonano momentaneamente le mogli in ospedale, prossime al parto, per andare a pranzare. Quella che dovrebbe essere una pizza veloce, presto si trasforma in una giornata d'incubo, fra mille imprevisti e complicazioni.
Tutto realmente orribile, largamente al di sotto del concetto di 'digustoso'. Che Ruffini non fosse un attore, si sapeva da tempo; nel 2013 ci aveva inoltre dimostrato di non possedere alcun tipo di competenza neppure come regista (Fuga di cervelli); mentre girava questo Tutto molto bello, infine, cercava la botta di pubblicità infamando in diretta nazionale Sophia Loren, come dire: l'emblema vivente del cinema italiano, suscitando violente polemiche. E l'insulto al cinema è proseguito quindi sul grande schermo, con questa operina amatoriale realizzata in estrema povertà di idee e in totale assenza di capacità artistiche; se Ruffini - qualcosa di buono lo si può anche dire, perchè no? - affiancato a un attore vero riesce a risultare una spalla mediocre (io ci ho provato, questo era il massimo), quando si trova da solo al centro della scena è un vero sfacelo, il che fa anche pensare che la recitazione non sia il suo mestiere vista la carriera ormai lunghetta. Ma nel cast non è neppure il peggiore: c'è un napoletano (tale Frank Matano) le cui battute non vanno oltre a "uè uè stammi bbuono 'n coppa a 'o Vesuvio", un Pupo in veste di guest star (e nei panni di sè stesso) che trovandosi qui lascia pensare che non se la passi granchè bene, la malcapitata Chiara Francini e un'accozzaglia di attorucoli improvvisati che spesso balbettano o si fermano nel mezzo di una battuta, fra i vari limortaccitua, masticazziaò e terompoerbucioderculo che svolazzano senza sosta dal primo secondo all'ultimo del film (e pensare che dovrebbe essere una commedia sulla maternità!). Gli errori palesi in regia (attori che recitano fuori asse, inquadrature incomprensibili) sono degni di un manuale, chiaramente come esemplificazioni di cosa non fare mai in alcun modo; la sceneggiatura è di Ruffini e di Giovanni Bognetti, Guido Chiesa e Marco Pettenello: forse uno ha procurato la carta, un altro la penna, uno ha scritto il titolo del film e il quarto ha detto "ok, capolavoro, giriamo". Un film greve, malconcio e superfluo. 1/10.
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Cinema italiano sempre più in basso
Guido Chiesa chi? Ahahah gran bella strocatura MIguel
sembrerebbe lo stesso regista de Il partigiano Johnny, Lavorare con lentezza e Io sono con te. naturalmente mi auguro che si tratti solo di un malaugurato caso di omonimia, perchè la distanza fra quel Chiesa e quello che si imbarca nella scrittura di un filmetto risibile come questo qui sopra è inconcepibile. (grazie... di fronte a qualcosa di tanto irritante fatico sempre a trattenermi!)
va solo ad aggregarsi ad altri lavori mediocri prodotti da noi....vorrei sapere chi finanzia roba simile,persa in partenza....grazie Miguel
È una favola moderna, bisogna saper interpretare la comicità, a volte assurda e nonsense che accompagna tutto il cast. Io ogni volta mi rifaccio due risate. Forse Ruffini dovrebbe rivedere le tecniche di base perché la fotografia fa schifo. Comunque nell'insieme il film è appena sufficiente, grazie alle trovate assurde e i vari cameo dei caratteristi. Voto 10 perché in troppi si sono accaniti, a volte, a mio avviso, con eccessiva cattiveria. I film di serie C sono sempre esistiti e tutt'oggi si rivedono, a volte con piacere, a volte semplicemente si cambia canale. Pace! Col cervello!
Cioè. "Ogni volta mi rifaccio due risate". Per il resto del mondo una visione è eccessiva, per te non bastano mai le repliche. Va bene. Son gusti. Tra l'altro Ruffini di per sé mi sta pure simpatico, basta che non faccia l'attore o il regista. Ma fortunatamente per lui io non rappresento la massa del pubblico. Apprezzerà molto che ci sia tu, invece.
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