Regia di Matthew Vaughn vedi scheda film
Divertente. Ma anche esagerato e violento ed è esattamente questo a renderlo così divertente.
Mathew Vaughn dopo Kick-Ass ritorna al fumetto riadattando The Secret Service, di (ancora) Mark Millar e Dave Gibbons attraverso la lente di un cinema pop ed eccessivo ma anche divertito in un film che non si prende troppo sul serio e che, a sua volta, non deve essere assolutamente preso sul serio (per cui molti dei commenti e delle critiche rivolte alla pellicola di esaltazione della violenza mi lasciano abbastanza perplesso) e che non spicca certo per l’originalità (che neppure vuole avere) ma il cui tratto distintivo è invece un cinema trattato semplicemente come attrazione, spettacolo e/o circo acrobatico.
La scena della cena a casa di Valantine tra lo stesso ed Henry Hart e il conseguente dialogo tra i due riguardo ai film di spionaggio è, in pratica, la dichiarazione d'intenti del regista stesso: una parodia e un viaggio iperbolico del genere spionistico (soprattutto di 007 & simili) adattato per il XXI secolo e di conseguenza ipercinetico e ultraviolento, a tratti anche quasi grottesco, spiccatamente autoironico e citazionista, molto pop e, inevitabilmente, anche molto fumettistico.
Un intrattenimento gradevole il cui punto di forza del film sono comunque le scene action, originali e violente, spesso eccessive ma anche ironiche e divertenti (la scena della chiesa, probabilmente, è destinata a diventare una delle pietre di paragone per le future pellicole di genere), adattate secondo una chiave parodistica ma senza eccedere troppo all’estremizzazione più trash ma fermandosi giusto un’attimo prima.
Ottimo Colin Firth nel suo primo ruolo d'azione anche se il personaggio di Henry Hart gli è stato praticamente "cucito" addosso.
Buono l'esordio di Taron Egerton ma ben lontano dagli eccessivi entusiasmi che ho avuto occasione di leggere in altre sedi.
Aspetto di vederlo all'opera con ben altri personaggi prima di farmene un'idea ma sembra che comunque abbia delle potenzialità.
Molto interessante il personaggio di Gazelle, della ballerina algerina Sofia Boutella, figura parodistica del classico sicario bondiano, ben concettualizato e ottimamente rappresentato, specie quando è in azione.
In un ruolo del tutto inusuale ma comunque (abbastanza) riuscito Samuel L. Jackson, villain e ricco megalomane dai deliri messianici che non declina (troppo) nello stereotipo soprattutto grazie alla sua divertita quanto eccentrica follia.
Fan parte del cast anche Mark Strong, Michael Cane, Mark Hamill e Sophie Cookson.
VOTO: 7,5
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