Regia di Vittorio De Sisti vedi scheda film
Una delle ultime apparizioni su pellicola di Carmen Villani, la cui parabola artistica è destinata a chiudersi entro gli '80, dopo un breve recupero dell'attrice sotto forma di cantante (ruolo che le aveva già regalato qualche soddisfazione nella seconda metà dei '60, prima appunto di esordire nel cinema). Meteora della commedia erotica, la Villani era stata protagonista della Supplente di Guido Leoni, pochi anni prima, ed era ascesa alla notorietà popolare proprio con quella commediucola; De Sisti (un cognome che è un avvertimento e che andrebbe letto tutto d'un fiato) ricicla l'attrice in questa altrettanto sgraziata farsetta a tinte sexy, nella quale l'attrice - clamorosamente - non interpreta assolutamente una supplente, bensì è cameriera in un appartamento di borghesi. Se il titolo quindi non ha alcun senso, non è che la trama meriti di spendere molte altre parole: il vuoto di idee è avvertibile dalla prima scena (la ragazza viene 'scaricata' dal fidanzato e comincia a urlare allo stupro; immediatamente, e siamo imboscati nelle campagne, sopraggiunge la polizia: delirio puro) e la sceneggiatura, altro dettaglio sorprendente, si permette pure di sciorinare una lista di cinque nomi e cognomi: oltre al regista ci sono Franco Mercuri, Roberto Natale, Comas e Domenico Calandruccio. Peccato per Francesco Mulè e Vincenzo Crocitti, bravi caratteristi qui sprecati. Musiche di Stelvio Cipriani ed un paio di scene in pieno clima di discodance. 2/10.
Rubina, abbandonata dal ragazzo del paese in cui vive, va in città: diventa cameriera in casa di una famiglia di negozianti (ramo abbigliamento) e mira alla conduzione del negozio...
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