Regia di Guido Leoni vedi scheda film
Carmen Villani e Dayle Haddon in frequenti e prolungate scene di nudo: ecco la ragione per cui qualcuno - chi scrive compreso, chiaramente - ha visto questo La supplente. Ed è senz'altro un bel vedere, peccato però che la gente si ostini a chiamare 'film' questi sottoprodottini totalmente in balia di luoghi comuni e prurigini adolescenziali, con una trama leggerissima e finalizzata ad una serie di atti sessuali non sempre legittimamente motivati dalla logica. La cosa che più colpisce di questo filmaccio è che la colonna sonora è firmata da Renato Rascel: davvero il comico in quel periodo se la passava così male? Davvero le sue ambizioni di musicista erano tanto frustrate dal cedere di fronte alla proposta di fornire una colonna sonora (peraltro piuttosto anonima) ad un prodotto che già in partenza garantiva di non raggiungere la soglia della decenza cinematografica? Siccome tutto porta a pensare che la risposta ad entrambe le domande sia negativa, il dettaglio rimane avvolto dal mistero. Carlo Giuffrè co-protagonista, nei panni del prof di ginnastica, vitellone fatto e finito; c'è anche spazio per il caratterista Giacomo Furia e per la pornodiva Ilona Staller. Sceneggiatura di Guido e Sandro Leoni, nomi che in effetti non hanno lasciato grandi tracce dietro di sè nella storia del cinema. E si capisce bene il perchè, quando la supplente entra in classe e decide che la prima lezione di scienze verterà sui (nobilissimi, ma vagamente fraintendibili) concetti di 'pisello' e 'fava'. Disastro. 1,5/10.
La vecchia e brutta prof muore. La nuova, giovane e provocante supplente è bona. Ma ci sta col prof di ginnastica: per Stefano è una tragedia. Si rifarà con la sorella della prof, più giovane e pure più bona.
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