Grazie a un collega, un giovane impiegato di banca di Parigi scopre il fascino malefico della roulette. Al Casinò di Nizza conosce e si innamora di una affascinante signora (Jeanne Moreau, qui insolitamente bionda) che ha abbandonato la famiglia per la passione del gioco. Nasce fra i due una forte attrazione messa spesso in discussione proprio dal vizio del gioco soprattutto da parte della donna. Alla fine però sembra che anche lei voglia accettare quella nuova scommessa che è l'amore.
Note
Lo stile è scintillante e artificioso (qualche critico ha parlato di "Nouvelle Vague rosa"). Da vedere assolutamente in versione originale francese con sottotitoli, a causa di una pessima edizione italiana.
La baia degli angeli si distende a perdita d’occhio davanti al corpo magro e dopotutto misterioso ma scarno di Jeanne Moreau, in quella splendida inquadratura iniziale che si allontana suo malgrado dalle di lei fattezze per raggiungere luoghi indefiniti. Tipica inquadratura da Nouvelle Vague per un tipico film da Nouvelle Vague. Peccato che poi lo sguardo di Jacques Demy si ammorbidisca… leggi tutto
E' un buon film in b/n e il tema è il vizio del gioco. Un modesto e giovane impiegato di banca accompagna un collega, che si gioca tutto, a giocare. E' solo per una volta ma non sarà cosi. Nella storia entra una eccezionale Moreau, una bellezza ormai matura molto appariscente con una folta chioma bionda. E' una donna sicuramente dell'alta società, divorziata da un marito… leggi tutto
E' un buon film in b/n e il tema è il vizio del gioco. Un modesto e giovane impiegato di banca accompagna un collega, che si gioca tutto, a giocare. E' solo per una volta ma non sarà cosi. Nella storia entra una eccezionale Moreau, una bellezza ormai matura molto appariscente con una folta chioma bionda. E' una donna sicuramente dell'alta società, divorziata da un marito…
La baia degli angeli si distende a perdita d’occhio davanti al corpo magro e dopotutto misterioso ma scarno di Jeanne Moreau, in quella splendida inquadratura iniziale che si allontana suo malgrado dalle di lei fattezze per raggiungere luoghi indefiniti. Tipica inquadratura da Nouvelle Vague per un tipico film da Nouvelle Vague. Peccato che poi lo sguardo di Jacques Demy si ammorbidisca…
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